I panettieri e i cuochi sono i lavori più ricercati al al mondo e tutt’altro che sottopagati. Sì perché in questo periodo in cui aumentano i disoccupati ci sono molte professioni che ancora tirano e che permettono di trovare facilmente uno sbocco lavorativo e stipendi anche molto elevati.
Il panettiere è tra questi e i ragazzi anche appena usciti dalle scuole medie avranno certamente
pochissima concorrenza, visto che il 40% delle offerte in questo tipo di mestiere non trova addetti qualificati. In totale i posti di lavoro vacanti superano le 150.000 unità: un dato davvero significativo in tempi di grossa crisi occupazionale come i nostri. Il panettiere è un
mestiere antico, che lascia ancora spazio alla creatività e se affrontato con passione può riservare ampie soddisfazioni, non solo economiche. Condizione necessaria per svolgere la professione è il
lavoro notturno. Sempre meno giovani italiani sono disposti ad affrontare i faticosi orari tipici di questo lavoro:
si incomincia all’una e si stacca alle 9 di mattina ma rispetto a un tempo l’attività è meno faticosa. Le impastatrici automatiche, la lievitazione programmabile e i forni a gas computerizzati hanno alleggerito molto il peso della produzione.
I numeri parlano chiaro la
produzione di pasta è alta, siamo i primi al mondo per fantasia e qualità. Dalla
Sardegna alla
Lombardia i segreti di questo cibo sono legati al territorio e ognuno ci impasta i propri prodotti locali che aggiungono sapori e colori. E’ difficile stabilire come sia possibile che l’incontro tra acqua e semola abbia dato vita al piatto preferito dagli italiani, di così semplice intuizione e così sofisticato al tempo stesso: la pasta. Certo è che
l’Italia è il
maggiore produttore al mondo, e anche il
maggior consumatore. In realtà, sebbene sia apprezzata e gradita in tutti gli angoli della terra, da noi più che una pietanza, la pasta rappresenta un vero e proprio culto, un modo di stare insieme, un momento intimo familiare. Disponibile ormai in 500 formati, al mondo ne vengono prodotti in totale 13,1 milioni di tonnellate e sono 45 i paesi produttori. Il consumo pro capite nel mondo oscilla tra i 5 e i 6 kg e all’Italia spetta
il record con 26 chili di pasta a testa. A questo cibo è stato affidato il compito di celebrare la versatilità della pasta con piatti simbolo che esplorano le nuove frontiere di un alimento capace di rinnovarsi e mantenersi allo stesso tempo legato alle sue radici.
E allo zucchero non si rinuncia. Inventiva e abilità culinaria hanno trasformato in designer
la pasticceria dando sfogo a veri e propri talenti della decorazione. Anche i mestieri più golosi, gelatai e pasticceri, sono molto ricercati: oltre il
30% dei posti resta vacante. E più che un pasticcere, oggi la lavorazione di dolci è un vero e proprio atto artistico, firmato da passione, fantasia e talento. E visto che i tempi sono duri, i maestri del dolce, soddisfano tutte le tasche, tante infatti, le pasticcerie che dopo le 20.30 vendono i loro prodotti a metà prezzo, aumentando le loro entrate, e tante anche le offerte speciali che invogliano al consumo di gelati anche nei periodi più freddi, iniziative che incrementano le vendite e aggiungono piacere alla vita.
Italia, terra di eccellenze culinarie e tra le tante opportunità, le tappe per i golosi abbandano. Tantissime le occasioni per assaggiare e gustare i prodotti dolciari locali. Da Nord a sud gli appuntamenti più golosi sono feste, sagre e fiere, con espositori provenienti da ogni regione italiana perché per i piaceri del palato non c’è recessione o crisi che tenga!