Durante gli ultimi cento anni si è sentito spesso parlare a sproposito di politica inetta, genocidi irrazionali, guerre senza senso, economia selvaggia, corruzioni, ingiustizie, stragi, etc. etc. Ma quanti sono coloro tra le “masse” che si sono soffermati a ragionare sul perché tali cose inspiegabili potessero accadere senza che nessuno stato riuscisse al suo interno a risolvere tali situazioni?
La risposta potrebbe essere nel fatto che i popoli siano delle masse di “bestiame umano” (Goym – ndr) insensati e poco intelligenti. Per cui a gestirli ci debbano essere dei “mandriani” che usandoli per tutto il giorno come macchine da lavoro possano stancarli al punto che nel loro poco tempo libero essi siano disposti a farsi portare in stalle dove cibo, riposo e accoppiamento facciano quello che il bastone può fare, cioè tenerli sottomessi, con in più il vantaggio che essi possano credere di essere liberi. Anche oggi si continuano a vedere e sentire diatribe politiche su argomenti vari che non portano mai a nulla se non ad “inasprimenti” che tradotto significa leggi più repressive per i cittadini e agevolazioni per chi dirige. Come mai questo stato di cose? Una risposta la possiamo trovare in quelli che sono ritenuti una bufala politica ma che purtroppo oggi si rivelano profetici e attuali.
Pubblicati la prima volta sul Times di Londra l’8 maggio 1920, esso dava un largo sunto dei “Protocolli dei Savi Anziani di Sion“, annunziando che questi furono pubblicati in Russia a Tsarkoye Sielo nel 1905 e che la biblioteca del British Museum ne possedeva una copia autografa col timbro di entrata del 10 agosto 1906, n. 3926 d 17. Una grave questione si è dibattuta e si dibatte tutt’ora sull’autenticità dei Protocolli. Non voglio dissimularla, sia per omaggio alla verità, sia perché i poco scrupolosi non ne abusino. Anzi eviterei di voler risolvere la questione nel senso formale, e d’altronde la discussione è troppo lunga e complessa perché qui possa riprodurla, tanto più che vi sono sempre convinti sostenitori d’ambo le parti. In ogni caso lascio all’intelligenza ed alla coscienza di ognuno chiedersi almeno come sia stato possibile che 101 anni fa (ora 107, nota di TNEPD) fu redatto un documento simile che ad oggi risulta più vero che mai. Potere della profezia ispirata o progetto politico mirato?
Quelli che seguono sono alcuni stralci che prego il lettore di leggere e meditare attentamente.
“Il grosso della plebe, non iniziata ed ignorante, assieme a coloro che sono sorti e saliti da essa, vengono avviluppati in dissensi di partito, che rendono impossibile qualsiasi accordo anche sulla base di argomenti sani e convincenti. Ogni decisione della massa dipende da una maggioranza casuale o predisposta la quale, nella sua totale ignoranza dei misteri politici, approva risoluzioni assurde, seminando in questo modo i germi dell’anarchia. La politica non ha niente in comune con la morale; un sovrano che si lascia guidare dalla morale non è un accorto politico, conseguentemente non è sicuramente assiso sul trono. Chi vuol regnare deve ricorrere all’astuzia ed all’ipocrisia. L’onestà e la sincerità, grandi qualità umane, diventano vizi in politica.” (Prot. I)
“Sceglieremo fra il pubblico, amministratori che abbiano tendenze servili. Essi non avranno esperienza dell’arte di governare, e perciò saranno facilmente trasformati in altrettante pedine del nostro giuoco; pedine che saranno nelle mani dei nostri astuti ed eruditi consiglieri (oggi chiamati anche consulenti o esperti – ndr), specialmente educati fino dall’infanzia nell’arte di governare il mondo”. (Prot. I)
“Per indurre gli amanti del potere a fare cattivo uso dei loro diritti, aizzammo tutte le Potenze, le une contro le altre, incoraggiandone le tendenze liberali verso l’indipendenza. Abbiamo fomentato ogni impresa in questo senso, ponendo così delle armi formidabili nelle mani di tutti i partiti, e abbiamo fatto sì che il potere fosse la mèta di ogni ambizione. I governi li abbiamo trasformati in arene dove si combattono le guerre di partito. Fra poco il disordine ed il fallimento appariranno ovunque. Chiacchieroni irrefrenabili trasformano le assemblee parlamentari ed amministrative in riunioni di controversia. Giornalisti audaci, e sfacciati scrittori di opuscoli, attaccano continuamente i poteri amministrativi. L’abuso del potere preparerà definitivamente il crollo di tutte le istituzioni e tutto cadrà sotto i colpi della popolazione inferocita“. (Prot. III)
“L’intensificazione di missioni militari, nonché l’aumento della polizia sono pure essenziali alla riuscita dei nostri progetti. Per noi è essenziale aggiustare le cose in modo, che oltre noi, in tutti i paesi non ci sia altro che un enorme proletariato, cioè altrettanti soldati e poliziotti fedeli alla nostra causa. In tutta l’Europa, e con l’aiuto dell’Europa, sugli altri continenti dobbiamo fomentare sedizioni, dissensi e ostilità reciproche. In questo si ha un doppio vantaggio: in primo luogo, con tali mezzi otteniamo il rispetto di tutti i paesi, i quali si rendono ben conto che abbiamo il potere di suscitare qualunque rivolta a piacer nostro, ed in secondo luogo quello di ristabilire l’ordine come e quando da noi desiderato“. (Prot. VII)
Non faccio ulteriori commenti o parallelismi con situazioni politiche passate e attuali, anche perchè lo spazio non lo consente, ma credo che sia sotto gli occhi di tutti quanto sopra detto sia oggi più verace che mai. Nessuno può negare che un programma reso pubblico nel 1905 abbia oggi il suo pieno, stupefacente, spaventoso e terribile adempimento, e non solo in genere ma in molti punti particolari.
Forse ecco il perchè le politiche nazionali risultano insufficienti e inefficaci donandoci ogni giorno lo spettacolo quotidiano di cui tutti sono stufi, ma su cui “pennaroli” audaci e sfacciati vivono traendone denari. Vediamo una grande troupe in scena, di consapevoli o inconsapevoli egoiste marionette al servizio di loro stessi e della ELITE che li usa.
Meditate gente, meditate!
“Le masse tollerano da parte dei loro attuali dittatori, presidenti dei consigli e Ministri, degli abusi per il più piccolo dei quali avrebbero ucciso cento re. Come si spiega questo stato di cose? Perché le masse sono tanto illogiche nel farsi un concetto degli avvenimenti? La ragione è che i despoti persuadono il popolo, per mezzo dei loro agenti, che l’abuso del potere con evidente danno allo Stato (o Popolo – ndr) è compiuto per uno scopo elevato, vale a dire per ottenere la prosperità della popolazione e per l’amore della fratellanza internazionale, dell’unione e dell’eguaglianza. Si capisce che questi agenti non dicono al popolo, che tale unificazione può essere ottenuta soltanto sotto il nostro dominio; di modo che vediamo la popolazione condannare gl’innocenti ed assolvere i colpevoli, convinta che potrà sempre fare ciò che le pare e piace. La plebe, data questa sua condizione mentale, distrugge tutto ciò che è stabile e crea lo scompiglio ovunque. (Prot. III)
Ci diranno che il genere di potere assoluto che suggerisco non si confà col progresso attuale della civiltà, ma vi dimostrerò, invece, che è proprio vero il contrario. Allorquando i popoli consideravano i loro sovrani come l’espressione della volontà di Dio, si sottomettevano tranquillamente al dispotismo dei loro monarchi. Ma dal giorno in cui infondemmo nelle popolazioni il concetto dei loro diritti, esse cominciarono a considerare i Re come semplici mortali. Al cospetto della plebe la Santa unzione cadde dal capo dei monarchi, e quando ad essa togliemmo anche la religione, il potere fu gettato sulla via come pubblica proprietà e venne afferrato da noi. Oltre a ciò, fra le nostre doti amministrative contiamo quella di saper governare le masse e gl’individui per mezzo di fraseologie astute, di teorie confezionate furbamente, di regole di vita e di ogni altro mezzo d’inganno allettante. Tutte queste teorie, che i Goiym non comprendono affatto, sono basate sull’analisi e sull’osservazione unite ad una così sapiente argomentazione, che non trova l’uguale fra i nostri rivali, così come essi non possono competere con noi nella costruzione di piani di azione politica. (Prot. V)
Il liberalismo fece nascere i governi costituzionali, che sostituirono la monarchia, l’unica forma sana di governo dei Goiym. La forma costituzionale, come ben sapete, non è altro che una scuola di dissensioni, disaccordi, contese e inutili agitazioni di partito: in breve, essa è la scuola di tutto ciò che indebolisce l’efficienza del governo. La tribuna, come pure la stampa, hanno contribuito a rendere i sovrani deboli ed inattivi, rendendoli in tal modo inutili e superflui; ed è per questo motivo che in molti paesi vennero destituiti.
Allora l’istituzione dell’era repubblicana diventò possibile, ed al posto del Sovrano mettemmo una caricatura del medesimo nella persona di un presidente, che scegliemmo nella ciurmaglia, fra le nostre creature e i nostri schiavi. Così minammo i Goiym, o piuttosto, le nazioni dei Goiym.In un prossimo futuro faremo del presidente un agente responsabile. Allora non avremo più scrupoli a mettere arditamente in esecuzione i nostri piani, per i quali sarà tenuto responsabile il nostro “fantoccio”. Cosa c’importa se le fila dei cacciatori d’impieghi s’indeboliscono; se l’impossibilità di trovare un presidente genera delle confusioni che indeboliranno, in definitiva, il Paese?
Per ottenere questi risultati predisporremo le cose in modo che siano eletti alla carica presidenziale individui bacati, che abbiano nel loro passato un qualche grande scandalo, o qualche altra transazione losca e segreta. Un presidente di tale specie sarà un fedele esecutore dei nostri piani, perché temerà di essere denunziato, e sarà sotto l’influenza di questa paura la quale si impadronirà di colui il quale, salito al potere, è ansioso di conservarsi i privilegi e gli onori inerenti alla sua alta carica. (Quante analogie coi vari Berlusconi, Bush, Blair, ecc.? – ndr) Il Parlamento eleggerà, proteggerà e metterà al coperto il presidente, ma noi toglieremo al Parlamento la facoltà di introdurre nuove leggi, nonché di mutare le esistenti. (Italia, maggio 2012: Fatto, nota di TNEPD)
Questo potere lo conferiremo ad un presidente responsabile, il quale sarà una semplice marionetta nelle nostre mani. Così il potere presidenziale diventerà un bersaglio esposto ad attacchi di vario genere, ma noi gli daremo dei mezzi di difesa conferendogli il diritto di appellarsi al popolo direttamente, al di sopra dei rappresentanti della nazione, vale a dire, di appellarsi a quel popolo che è nostro schiavo cieco: alla maggioranza della plebe. (Qui si parla di Monti, Papademos e dei tecnocrati in genere, nota di TNEPD)
Inoltre, daremo al presidente la facoltà di proclamare la legge marziale. Spiegheremo questa prerogativa col fatto, che il presidente, essendo il capo dell’esercito, deve averlo ai suoi comandi per proteggere la nuova costituzione repubblicana, essendo questa protezione un dovere per il rappresentante responsabile della repubblica. (Non è già così in USA e molti paesi? – ndr). Naturalmente, in simili condizioni, la chiave della situazione recondita sarà nelle nostre mani, e nessuno all’infuori di noi controllerà la legislazione. Inoltre, quando introdurremo la nuova costituzione repubblicana, col pretesto della segretezza di Stato toglieremo al Parlamento il diritto di discutere l’opportunità delle misure prese dal governo in momenti cruciali. Con questa nuova costituzione ridurremo al minimo il numero dei rappresentanti la nazione, diminuendo così di altrettanto le passioni politiche, e la passione per la politica. Se malgrado ciò questi rappresentanti diventassero ricalcitranti, li sostituiremo appellandoci alla nazione. Il Presidente avrà la facoltà di nominare il presidente ed il vice presidente della Camera dei deputati e del Senato.
Inoltre il Presidente, quale capo del potere esecutivo, avrà il diritto di convocare e di sciogliere il Parlamento, e, nel caso di scioglimento, di rinviare la convocazione del nuovo. Ma perché il Presidente non possa esser tenuto responsabile delle conseguenze di questi atti – che, parlando con precisione, sarebbero illegali – prima che i nostri piani siano maturati, noi persuaderemo i ministri e gli altri alti funzionarii amministrativi che circondano il presidente, a contravvenire i suoi comandi emanando istruzioni di loro iniziativa, ed in tal modo li obbligheremo a sopportarne la responsabilità invece del Presidente. Raccomanderemo specialmente che questa funzione venga assegnata al Senato, al Consiglio di Stato, oppure al Gabinetto, ma giammai a singoli individui. (Prot. X)”
Possibile che 101 anni fa avevano programmato la nostra vita politica attuale? Lascio alla vostra intelligenza l’ardua sentenza.
Meditate gente.. meditate!!





