Profiterole

Da Jessiericetta
Come promesso ieri ecco la ricetta del temibile e squisito profiterole casalingo che la sottoscritta ha realizzato ieri con il prezioso aiuto di Dottor P, valente cuoco-ingegnere specializzato in pasticceria. Giacché di lui vi ho parlato più volte mi par giusto presentarvelo: è il giovinotto che trovate ritratto a seguire, munito per l'occasione di grembiale d'ordinananza personalizzato. Chi ha vista migliore della sottoscritta avrà modo di notare la simpatica scritta P++ su detto grembiale: se siete ingegneri non c'è bisogno di spiegarvi di che si tratta, se non lo siete vi basti sapere che non si tratta di mero elemento decorativo ma è meglio che non indaghiate ulteriormente su cotanto sfoggio di geekitudine. Ma questo fra parentesi: ecco a voi la ricetta, realizzare la quale ci ha soddisfatto a un punto tale che Dottor P e io ci siamo già accordati per fare quanto prima un ulteriore workshop cucinario.
Ingredienti:
5 uova
150 grammi di farina più due cucchiai rasi
80 grammi di burro
250 grammi di acqua
una punta di cucchiaio di lievito
un pizzico di sale
due cucchiai di zucchero semolato
due cucchiaini di zucchero a velo
mezzo litro di latte
mezzo litro di panna liquida (più eventualmente altri 250 millilitri per decorare)
200 grammi di cioccolato fondente
un pezzo di buccia di limone
la preziosa collaborazione di Dottor P
Preparazione:
in primis approntate la crema pasticcera, che avrà modo di raffreddarsi come si confà mentre voi affrontare il resto: allo scopo in una pentola con fondo spesso battete i rossi d'uovo (non buttate i bianchi che vi potranno servire per fare, ad esempio, un eccellente panettone), i due cucchiai rasi di farina, i due cucchiai di zucchero e la buccia di limone priva della parte bianca, incorporando poi in ultimo il latte e facendo amalgamare bene il tutto. Mettete quindi il tegame su fuoco medio mescolando in continuazione in modo che non si attacchi, tirate via la pentola quando la crema vela il cucchiaio, eliminate la buccia di limone e lasciate raffreddare per i fatti suoi.
Passate quindi agli ameni bignè: fate scaldare l'acqua con il sale, il burro e il cucchiaino di zucchero a velo, quando bolle buttateci la farina tutta di un colpo e mescolate bene fino a quando il composto non si stacca dalle pareti della pentola, quindi tirate via dal fuoco, incorporate la punta di cucchiaio di lievito e lasciate raffreddare; nel frattempo accendete il forno a 250° e foderate la placca dello stesso con un bel foglio di carta da forno, così vi portate avanti con il lavoro. Non appena il composto è tiepido incorporate una dopo l'altra tre uova, quindi con l'aiuto di un cucchiaio fate dei mucchietti grandi quanto una polpetta (seguendo i consigli dell'ottimo Alfredo Maesa ho evitato che vi fossero i cornini, che tendono a bruciarsi), metteteli sulla placca e infornateli fino a quando non diventano belli gonfi e dorati, ribaltandosi su se stessi. A quel punto sfornate e lasciate raffreddare.
Siete quindi pronti per preparare la crema chantilly (versione italica, giacché quella francese consiste semplicemente in panna zuccherata): con il frullino elettrico battete 250 millilitri di panna liquida con un cucchiaino di zucchero a velo fino a quando non è ben ferma, quindi incorporatevi la crema pasticcera. Approntata la chantilly, è ovviamente arrivato il momento di farcire i bignè, cosa che farete con il prezioso aiuto di una siringa e badando a riempirli fino a quando sono pasciuti quasi da scoppiare, e usando quale piano di lavoro la teglia foderata di carta su cui li avete cotti, così evitate di zozzare altre superfici. Voilà!
Fatto ciò, si è in sostanza alla fase finale: costruite una piramide di bignè mettendo i più grossi alla base e saldandoli fra di loro con qualche avanzo di crema chantilly, quindi procedete alla preparazione della copertura. La qual cosa, per inciso, è semplicissima: vi basterà far scaldare a fuoco lento i restanti 250 millilitri di panna e man mano aggiungervi i due etti di cioccolata fondente, mescolando bene in modo da ottenere una crema molto fluida. Aspettate che si freddi un po' e con l'aiuto del cucchiaio di legno provvedete a versarla in modo da coprire completamente la piramide di bignè: come potete vedere, l'effetto non ha nulla da invidiare a quello dei profiterole che trovate in vendita nelle più lussuose pasticcerie.
A questo punto se volete dare il tocco finale montate gli eventuali ulteriori 250 millilitri di panna con un po' di zucchero a velo e con la siringa munita di bocchetta spizzata provvedete a fare dei bei ciuffi bianchi tutt'intorno e sulla cima della piramide. Noi dal canto nostro dopo due ore passate in mezzo a profumini vari avevamo una fame blu, e dopo aver messo il dolce una mezz'oretta in frigo in modo da farne ben consolidare la struttura ci siamo armati di cucchiai e abbiamo polverizzato il tutto. E se vi stupisce il fatto che in soli tre commensali si sia riusciti a divorare un profiterole intero, cimentatevi a vostra volta nella preparazione e quindi assaggiate: vi assicuro, non vi stupirete più e prenderete accordi con il vostro personale Dottor P per fare quanto prima il bis.

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :