Oggi, sorpresa sorpresa, scrivo dall'ufficio del mio nuovo lavoro part-time. Non ho lasciato il Neko Cafè, non temete, ma dopo il periodo di assestamento iniziale ora sono in negozio tre giorni a settimana, mentre il sabato e la domenica ho cominciato a lavorare in un ufficio che offre servizio di custodia bagagli per i turisti che visitano il santuario di Fushimi Inari. Dovesse mai servirvi, si trova vicinissimo alla stazione JR: appena usciti girate a sinistra, e a 50 metri lo trovate sulla destra, aperto dalle 10 alle 17 ogni giorno (fine pubblicità).
Mini-festival sotto casa
Eclissi di luna
A tal proposito, vorrei parlare un po' delle raccomandazioni in Giappone, o almeno dell'impressione che ne ho avuto finora. Ho trovato questo lavoro perché il proprietario dell'immobile in cui si trova il Neko Cafè è lo stesso dell'edificio in cui sono ora: per questo nuovo servizio avevano bisogno di qualcuno che parlasse inglese e Tomoko mi ha proposta, quindi si può dire che sia stata raccomandata per il posto. La differenza tra una raccomandazione in Italia e una in Giappone è, sostanzialmente, che qui non assumono per fare un favore a qualcuno - o meglio, di certo accade ma non è la norma - ma piuttosto, soprattutto se si tratta di impiegare uno straniero, si accertano tramite una conoscenza comune (giapponese) dell'affidabilità del candidato. Per questo, se si volesse cercare lavoro in Giappone, è bene creare una rete di contatti locali che vi considerino seri e capaci, in grado magari di fare il vostro nome se capitasse una buona occasione.Anche l'insegnante responsabile della mia classe - un po' confusionaria nelle spiegazioni, ma incredibilmente attenta ai bisogni e alle preoccupazioni degli studenti - mi ha consigliato vivamente di incrementare al massimo le mie conoscenze giapponesi in vista di una eventuale ricerca di occupazione stabile.
Trainspotting: i giapponesi amano fotografare i treni
La verità è che in una giornata di sole splendida come oggi, una giornata autunnale che profuma di kinmokusei, la voglia di stare a guardare la gente che va a godersi il bel tempo è quasi nulla. Uscendo, questa mattina, mi si stringeva il cuore a pensare che non avrò più un giorno libero, completamente libero, da qui all'eternità (ovviamente esagero, nulla mi impedisce di chiedere un giorno di pausa, ma le occasioni di visitare posti nuovi da ora in poi caleranno drasticamente).
Questo se ne stava lì nella stazione, aspettando di essere fotografato
Parata dei Cento Demoni
Per i giapponesi pare che questa non sia nemmeno una questione su cui ragionare. Mentre mi arrovello su come far fruttare al meglio le uniche due mezze giornate libere che ho in una settimana, il proprietario (che mi pare di capire abbia fatto acquisti immobiliari in tutto il quartiere) mi propone di lavorare, dopo la chiusura di questo ufficio o del Neko Cafè, nel suo izakaya (una sorta di pub tradizionale giapponese) al piano di sotto. Ora, i soldi mi servono, eccome. La parte italiana di me, non ancora soppressa nonostante nei commenti alla bella intervista che mi ha fatto Hachi per Animeclick sia stato proposto di togliermi la cittadinanza (LOL), mi dice che anche se ora non ho tanti amici, non è forse meglio tenermi libero uno spiraglio per, chessò, vivere? Quindi sono combattuta, una metà di me la mattina guarda il cielo azzurro e pensa "Quand'è che avrò di nuovo l'occasione di andare a fare una passeggiata in montagna, godermi la tranquillità di un tempio poco turistico, o anche solo dormire fino a tardi?" e l'altra vuole mantenersi al cento per cento da sola, perché i soldi non faranno la felicità, ma senza non si va da nessuna parte. Per ora è deciso che domenica prossima vado a provare, poi ci penso su.Parata dei Cento Demoni
Intanto ieri sono andata a vedere la Parata dei Cento Demoni per la seconda volta. Un anno fa pensavo con malinconia che non avrei avuto altre occasioni per assistervi, e invece davvero la mia vita in questo momento è così in balia degli eventi che non so proprio immaginarlo, dove sarò tra dodici mesi.
Parata dei Cento Demoni
Quando mi prende lo sconforto mi dico よく頑張っているよ!yoku ganbatteiru yo!, ti stai impegnando al massimo. Ho deciso di fare ogni giorno almeno una piccola cosa che sia soltanto per me, ritagliarmi il tempo per coccolarmi con quello che amo. Che sia guardare un film, leggere per una mezz'oretta, o andare a vedere una mostra, voglio mettere la stessa disciplina che applico alle faccende pratiche nel prendermi cura di me stessa.