Quest'Erasmus mi sta mettendo ansia già prima del suo inizio. Non ho mai controllato così tanto la casella di posta, nè scritto così tante e-mail in inglese (per il tedesco c'è ancora tempo...). Mi sono dato da fare per contattare il personale Erasmus dell'università "mandante" e di quella ospitante, studenti di Mainz o italiani che hanno già studiato a Mainz, responsabili sportivi per un prosieguo di atletica. Da marzo fino ad oggi avrò mandato un nutrito numero di e-mail (non sempre ricevute o, ugualmente possibile, ricevute ma non lette, o lette ma non "risposte") per ottenere informazioni, registrazioni burocratiche, corsi di lingua etc. Ho dovuto comprare in anticipo alcuni dei libri del terzo anno, dal momento che non scenderò più in Italia una volta iniziati i corsi.
L'inizio dei corsi, appunto, è un altro bel problema. Ci è data la possibilità di tornare in Italia per dare esami sostenibili solamente in Italia (es. diritto amministrativo, diritto costituzionale) anche durante le sessioni ordinarie, oltre quelle straordinarie per noi stabilite ad hoc. Tutto rose e fiori... o no? Dov'è l'inganno? Eccolo: il calendario delle lezioni in Germania è diverso da quello italiano, così come quello degli esami. E' un bel casino organizzarsi in modo tale che esami in una lingua e lezioni in un altra - o viceversa - non vengano a sovrapporsi, o lo possano fare senza sostanziali ripercussioni e impedimenti nel seguire le lezioni o nel dare esami, a seconda della prospettiva che si intenda privilegiare.
Sono però abbastanza fiducioso. Ad aprile ancora non avevo la più pallida idea di quando partire, cosa fare per partire, quando pagare, di come funzionava l'affaire Mainz insomma. Man mano che son trascorsi i mesi tutto si è fatto più comprensibile, come se ogni cosa andasse al suo posto (con qualche aiuto da parte mia però!), le date si sono delineate, assieme agli esami riconoscibili e al calendario accademico. Quando sarò sul posto sarà sicuramente tutto più chiaro.
A presto...