Dalla lontanissima Mongolia padre Giorgio Marengo, missionario della Consolata di Torino, in un inverno da brividissimi (temperature che raggiungono molto spesso anche i -30° ) ringrazia gli amici italiani, e non solo loro, per avere consentito a lui e ai suoi confratelli la realizzazione di un progetto ad Arvaiiheer, cittadina ai margini del deserto del Gobi.
Si tratta di permettere a tempo pieno la prosecuzione del dopo-scuola nella tenda gigante, impiantata dai missionari secondo le usanze del luogo, ai bambini e ai giovani, figli di pastori itineranti.
Il denaro ricevuto - scrive padre Giorgio - su “ amicorivistamissioniconsolata.it”, il periodico di animazione giovanile e formazione missionaria dei missionari della Consolata di Torino , serve per la legna e il carbone per le stufe, per il cibo a garanzia di un pasto caldo quotidiano,che a quelle latitudini è indispensabile, per il materiale didattico,le medicine e il pagamento delle tasse scolastiche per coloro che intendono magari continuare gli studi dopo aver completato il ciclo primario.
Il gesto di solidarietà – sottolinea- il giovane missionario (la sua comunità è da pochissimo divenuta parrocchia e noi ne abbiamo scritto, a suo tempo, in Jambo Africa) in un tempo di crisi economica forte come in Italia, in Europa e in tante altre parti del mondo, è ancora più significativo del solito.
Infatti – continua – sta a significare che anche nelle difficoltà può esserci spazio per la condivisione.
E questo , oltre che essere molto bello perché molto umano, ci ricorda sopratutto che la fraternità autentica è un valore che, volendo, può incidere, e parecchio anche, sulla realtà per renderla migliore.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
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ndr.) Arvaiheer si ricorda che dista oltre 400 chilometri dalla capitale Ulaanbaatar