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Programma di Civati – la novità è a sinistra

Creato il 22 ottobre 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online
Le linee principali del programma di Civati, che si candida come alternativa a Renzi e Cuperlo.

Photo credit: pd.novellara / Flickr / CC BY 2.0.

Dopo i programmi di Renzi e Cuperlo,  è il momento di vedere le linee programmatiche di Giuseppe Civati, il “terzo incomodo”, come lo hanno definito molti, che ha deciso di proporsi come alternative distinguendo negli ultimi tempi, piuttosto nettamente, la sua linea politica da quella del governo e anche del Pd.  Il programma di Civati è molto lungo e molto particolareggiato, toccando un po’ tutti i temi, essenziali e non, di una vera e propria campagna elettorale. La linea fondamentale seguita nel programma di Civati è quella della pluralità nelle decisioni e nel ritorno alla matrice “popolare” del Partito Democratico e della sinistra. Una matrice popolare che si deve avvalere di tutte le forme di comunicazione e condivisione oggi presenti e utilizzate anche da gruppi come il Movimento Cinque Stelle (non a caso Civati nasce come blogger), per poter creare delle possibilità. Il senso del programma di Civati è proprio quello di riunire tutti quelli che insieme possono diventare l’alternativa a una via che viene additata come già tracciata e unica.  Per quanto riguarda i temi più concreti nel programma di Civati, molto lungo, si possono sottolineare questioni come una politica fiscale selettiva orientata agli investimenti di lungo periodo, una priorità del sapere, che è stata messa troppo spesso sottotraccia, l’attenzione a temi che paiono scaduti nel vocabolario della sinistra come ambiente e diritti. C’è anche una sorta di atto d’accusa nei confronti dell’Europa, colpevole forse inconsapevole di aver trattenuto troppo gli interventi dei singoli paesi sotto un cappello di ingiunzioni e di proposte dall’alto, che la politica locale non è stata in grado, o non ha voluto, cambiare troppo. Nel programma di Civati l’invito è a portare dall’Europa in Italia quello che serve a mantenerci in Europa, sia in materia di bilanci, che soprattutto in materia di stato e tutele sociali. Frasi forti come “onoriamo con il Fisco non solo con le parole, la Repubblica democratica fondata sul lavoro” danno l’idea della decisione degli argomenti trattati; “crisi di vocazione”, “postumità” e “rimozione” sono solo alcuni dei tantissimi termini inusuali o tecnici che vengono utilizzati nel programam di Civati, che li utilizza probabilmente per operare un ulteriore stacco dalle “tradizionali” mozioni congressuali. E ancora: difesa dell’istruzione, accesso basato sulla formazione, reddito minimo garantito, mobilità degli studenti, ius soli, laicità come principio fondante e tanto altro.


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