Un caro lettore mi scrive, e si interroga sul “vero programma di governo”, dopo aver letto Repubblica.it. La tesi che sostiene è semplice: il polverone mediatico fa distogliere lo sguardo da ciò che si sta realizzando e che coinciderebbe con il “vero programma” del Governo B.
In testa alla pagina troviamo un appello di B all’unità del partito (partito?), per non oscurare il lavoro del governo:
Scorrendo la pagina troviamo ciò che succede. Marchionne va in Serbia, che qui i sindacati sono poco seri, Verdini è al centro di operazioni finanziarie sospette e i Casalesi hanno messo le mani sugli appalti in Abruzzo (anzi, ma Bertolaso il magnifico, che fine ha fatto? Sacrificato da Cesare?). Eccolo, quindi, il programma di lavoro del Governo. Perdere posti di lavoro, screditare i sindacati, non vigilare sugli appalti in Abruzzo – aprendo la porta alla camorra – e strane operazioni finanziarie.L’Italia è il Paese che non amo, per dire.
p.s. che poi si parla tanto di sviluppo economico:
Il 4 maggio scorso Claudio Scajola si è dimesso dal ruolo di ministro dello Sviluppo Economico, in seguito alle accuse sui suoi rapporti con Diego Anemone e la “cricca”. Il giorno successivo alle dimissioni Silvio Berlusconi ha preso l’incarico ad interim e da allora — 79 giorni dopo — di quel ministero non si è più avuta nessuna notizia. Nel senso che non si sono fatti passi sulla sostituzione di Scajola e la nomina di un nuovo ministro, ma non si sono nemmeno avute notizie del ministero in sé, con conseguenti pensieri sulla importanza nel governo del paese di un ministero che può stare senza ministro per 79 giorni.