Laminarie primo avvicinamento a Constantin Brancusi di e con Febodel Zozzo | drammaturgia Bruna Gambarelli | cura F. Rocchi | assistenti di produzione N. Piccorossi, L. Martorana
Laminarie, Proiezione verticale (Theatre Art Verona 2013)
Laminarie, Proiezione verticale (Theatre Art Verona 2013)
Laminarie, Proiezione verticale (Theatre Art Verona 2013)
Laminarie, Proiezione verticale (Theatre Art Verona 2013)
Laminarie, Proiezione verticale (Theatre Art Verona 2013)
Laminarie, Proiezione verticale (Theatre Art Verona 2013)
Laminarie, Proiezione verticale (Theatre Art Verona 2013)
Laminarie, Proiezione verticale (Theatre Art Verona 2013)
Laminarie, Proiezione verticale (Theatre Art Verona 2013)
Laminarie, Proiezione verticale (Theatre Art Verona 2013)
Laminarie, Proiezione verticale (Theatre Art Verona 2013)
Laminarie, Proiezione verticale (Theatre Art Verona 2013)
Laminarie, Proiezione verticale (Theatre Art Verona 2013)
Laminarie, Proiezione verticale (Theatre Art Verona 2013)
Laminarie, Proiezione verticale (Theatre Art Verona 2013)
Laminarie, Proiezione verticale (Theatre Art Verona 2013)
Laminarie, Proiezione verticale (Theatre Art Verona 2013)
Lo spettacolo è uno svelare a poco a poco l’atelier di Brancusi. Proiezione verticale indaga, attraverso i linguaggi del teatro contemporaneo, una delle più famose opere dello scultore rumeno Constantin Brancusi, la Colonna senza fine, di cui l’artista realizzò diverse versioni. La performance Proiezione verticale rimanda all’atelier di Brancusi, dove l’artista solitario lavora la materia con calma e sicurezza. La pratica artistica è evocata attraverso una partitura silenziosa di azioni, gesti e immagini. All’inizio, l’atelier dell’artista è coperto da un velo e le azioni dell’attore sono quasi impercettibili. Lo spazio scenico è un parallelepipedo chiuso, dove l’attore lavora senza discussioni apparenti con sé stesso. Poi, l’attore scopre la scena tirando manualmente il telo e rivela uno spazio ben perimetrato, con i suoi confini bianchi e le superfici vuote.
Google dedica il suo logo al compleanno dell’artista rumeno Constantin Brâncuşi (Hobita 19 febbraio 1876 – Parigi 16 marzo 1957), io un paio di orecchini con citazione nel pendente di una delle sue tipiche sculture, la Colonna senza fine del 1938 (per il giardino pubblico di Târgu Jiu, Romania, restaurate nel 2000) e nella stampa del gancio Le basier (Il bacio, 1907-1908, al Nasher Sculpture Center di Dallas, USA). Il Centro Pompidou di Parigi ospita l’Atelier Brancusi (visita virtuale a 360°. Sullo sfondo la foto Noir et Blanches, 1926, del grande fotografo surrealista dadaista Man Ray, amico dello sculture.
DISABILITÀ MOTORIE
Al momento della prenotazione, se sei uno spettatore con deficit motorio, specifica se sei dotato di sedia a rotelle o altro ausilio per la...
Leggere il seguito
[ 29 giu ’15; ] Cinema Rivoli
Lunedì 29 giugno 2015, ore 21.15
MAGICARENA L'Opera come non l'avete mai vista
Un film di Andrea Prandstraller e Niccolò...
Leggere il seguito
MILANO. E’ un’app e si chiama URONOTE, sviluppata con il patrocinio della SIUD la Società Italiana di Urodinamica. Costituisce una novità in aiuto del medico ch...
Leggere il seguito
[ 2 lug ’15 a 4 lug ’15. ] Teatro Romano di Verona
2-3-4 luglio 2015, ore 21.00
Bananas Srl - Khora Teatro
ROSENCRANTZ E GUILDENSTERN SONO MORTI
di Tom...
Leggere il seguito
Ieri sera al Teatro Romano di Verona
Fabrizio Bosso, tromba e flicorno – Julian Oliver Mazzariello, pianoforte – Luca Alemanno, contrabbasso – Nicola Angelucci...
Leggere il seguito
Vi avevamo già parlato dell’arrivo del network Megabus.com che ci permetterà di viaggiare e spostarci tra 13 città italiane con tariffe low cost e in 23 bus...
Leggere il seguito