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Prometheus di R. Scott

Creato il 13 settembre 2012 da Oggialcinemanet @oggialcinema

Pubblicato il 13 settembre 2012 con Nessun Commento

2089, alcuni anni prima dell’arrivo della Nostromo di Ripley del primo film “Alien”. Gli archeologi Elizabeth Shaw (Noomi Rapace, interprete femminile di “Sherlock Holmes – Gioco di Ombre”) e Charlie Holloway (Logan Marshall-Green), la prima fervente cattolica, il secondo ateo convinto, ritrovano in una grotta i resti lasciati presumibilmente da un’antica civiltà aliena; dalle analisi di bassorilievi e dipinti, i due studiosi scoprono un messaggio nascosto: una mappa stellare che contiene un invito verso un pianeta dove potrebbero trovarsi i segnali dell’origine della vita sulla Terra. Peter Weyland (Guy Pierce), dirigente della Weyland Corporation, decide così di organizzare e finanziare, una spedizione archeologica e scientifica sula luna LV-233, dove si presume possa vivere la razza degli “Ingegneri”, che secondo gli studi di Elizabeth e Charlie, potrebbe aver dato vita al genere umano sul nostro pianeta.

Prometheus” è il nome dell’astronave che, il 21 dicembre del 2093, raggiunge la luna di un pianeta lontano svariati milioni di miglia; a bordo del veicolo esplorativo, oltre a biologi e scienziati ci sono l’algida e misteriosa Meredith Vickers (Charlize Theron, premio Oscar nel 2003 come miglior attrice per il film “Monster” e interprete di numerose pellicole tra le quali “L’avvocato del diavolo”, “Le regole della casa del sidro”, “La maledizione dello scorpione di Giada”, “Nella valle di Elah” e “Biancaneve e il cacciatore”), impiegata della Weyland Corporation e capo della missione e l’androide David (Michael Fassbender, protagonista di “Shame” e del prossimo film di Quentin Tarantino), unico membro dell’equipaggio rimasto sveglio per tutto il tempo del viaggio, il quale ha il compito di risvegliare, nel giorno prestabilito, i membri dell’equipaggio criocongelati per due anni all’interno dell’astronave. Una volta giunti sul pianeta semideserto, Shaw e Holloway, trovano conferme alla loro tesi sulla nascita dell’origine extra-terrestre del nostro mondo: la luna LV-233 è un pianeta con delle strutture artificiali costruite dagli “Ingegneri”, la razza aliena che ha progettato e sparso la vita nell’Universo, compresa la Terra. Le scoperte dei due archeologi saranno, però, ostacolate dagli altri membri dell’equipaggio, che partecipano alla spedizione con l’unico scopo di guadagno e che inizieranno a complicare la vita ai due protagonisti; Elizabeth e Charlie, combatteranno per non tradire il carattere di divulgazione scientifica delle loro scoperte, trovando degli alleati solamente nel comandante (Idris Elba) e nel vice della spedizione.

Annunciato come il prequel di “Alien” e diretto da Ridley Scott (regista di affermati successi quali “Alien”, “Blade Runner”, “Thelma e Louise”, “Il Gladiatore”, “American Gangster”), “Prometheus”, dal nome dell’eroe greco che rubò il fuoco agli dei per portarlo agli uomini peccando di rispetto nei confronti delle divinità, presenta una serie di elementi tipici dei film di fantascienza; la struttura narrativa è caratterizzata dai canoni classici di stile che caratterizzano le pellicole di genere: un equipaggio che si sveglia dal sonno criogenico, l’escursione in una misteriosa installazione aliena e un pericoloso elemento extraterrestre portato sulla nave. Scott firma una regia attenta, con sequenze di ottimo impatto e dosando le incisive scene horror; la resa visiva, assolutamente impeccabile, è esaltata dal 3D che fornisce un importante coinvolgimento sensoriale.
La sceneggiatura di Damon Lindelof (autore di alcune puntate della serie tv “Lost”) rende la dinamica della narrazione talvolta macchinosa disattendo, in alcuni casi, le pretese filosofiche che questo genere cinematografico, più di ogni altro, è in grado di veicolare.
Il lungometraggio induce lo spettatore a riflettere su molte questioni esistenziali: la legittima volontà di scoprire le nostre origini, la ricerca della natura prima dell’essere umano e, in particolar modo, il rapporto dell’essere umano con ciò che trascende la sua logica e la sua natura terrena. Ciò che manca, rispetto alle pietre miliari di “Alien” e “Blade Runner”, è il leggero senso d’inquietudine che lentamente portava alla paura più cieca; le immagini che scorrono sullo schermo sono eleganti esercizi di stile, ma mancano di un’anima. Suggestiva la colonna sonora di Marc Streitenfeld, già collaboratore di Scott.Prometheus” è senz’altro un godibile film d’intrattenimento, mediamente ben recitato e per il quale si parla già di un sequel.

Prometheus vi aspetta al cinema a partire dal 14 settembre 2012

di Alessandro Burgio

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