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Pronto il ddl del Pd sulla corruzione. Il processo Ruby? Ma quale processo...

Creato il 17 marzo 2012 da Massimoconsorti @massimoconsorti

Pronto il ddl del Pd sulla corruzione. Il processo Ruby? Ma quale processo...

Pierfy definisce la strategia

Zitto zitto, quatto quatto, mogio mogio il Pd, a firma Ferranti, Orlando e altri 28 deputati, ha presentato un ddl che tende a diversificare la concussione in tre distinti reati e con una diversa sanzionalbilità: estorsione anche aggravata, corruzione, abuso di funzione. Effettivamente in parecchi si erano pronunciati a favore di una modifica del reato di concussione. Lo aveva chiesto esplicitamente PierCamillo Davigo, lo avevano reclamato a gran voce lo stesso Pd ma anche l’Idv e Fli. Ma le richieste di modifica erano state avanzate prima che Berlusconi decidesse che Ruby era per legge la nipote di Mubarak, sembra passato un secolo eppure è ieri. Da quando Silvio ha telefonato alla questura di Milano infatti, molte cose sono cambiate e oggi i magistrati, parlando del caso Ruby affermano: “Se il ddl passasse la concussione di Berlusconi si trasformerebbe in estorsione e depotenzierebbe il primo capo d’accusa, con il rischio serio che il processo passi al tribunale di Monza e dia luogo a un nulla di fatto”. A insistere affinché nell’ultimo vertice con Mario Monti si parlasse anche di giustizia (ma non di Rai), erano stati Casini e Bersani i quali avevano affermato in coro: “Non è più tempo di perdere la faccia non facendo nuove norme contro la corruzione giusto mentre si prendono soldi dalle tasche degli italiani”. Ragionamento bizzarro quello di due dei tre leader della “troika”. Che significato ha la loro dichiarazione, che se non fossimo stati in crisi si poteva continuare a corrompere e a intascare mazzette? Sofismi politici. Quello che ora conta è che Alfano, quando si è trattato di parlare di corruzione ha detto: “Beh, che problema c’è, tanto abbiamo l’emendamento del Pd... ”. L’aria che tira è quella di un’altra, ormai noiosa, legge ad personam e siamo purtroppo costretti ancora a chiederci quanto grande è stata, e di che entità politica, la buonuscita di Berlusconi dal governo. Nel paese che ha intavolato una trattativa perfino con Totò Riina nulla più ci sconvolge. Forse c’indigna. Ma il callo si sta calcificando. E bravo Piergigi, il saponificatore!

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