La filosofia del “mi piace” sta per evolversi con composé di bottoncini sostitutivi, ma l’innovazione più inquietante è la Timeline. Agli hula-hoop di Google+, si aggiunge la linea della vita: insomma tutti potranno farsi “mazzi e cazzi” nostri, se non impostiamo le regole della privacy di ogni singolo status. Infatti, possiamo aggiungere anche gli eventi precedenti alla nostra entrata in Facebook, dalla nascita a vita, “morti” e miracoli, incluse cronologia di storie sentimentali, acquisto dell’auto o della casa.
Alla faccia della privacy! Come faranno coloro che nascondono l’anno del compleanno, adesso che la timeline parte proprio dal lieto dì in cui la cicogna ci ha abbandonati? Le inquietudini sono diverse ed io mi diverterò ad inventare un passato che non ho. Sta di fatto che qui non è un problema di rivolta grafica, ma di organizzazione dei contenuti e di consegna della nostra vita nelle mani del social network più potente del pianeta. Zuckerberg avrebbe dovuto promuovere un referendum.
Morale della favola: Facebook, più feroce dell’occhio invadente del Grande Fratello, ci sta costruendo un bunker su misura. Sono pronte nuove applicazioni per ascoltare musica e vivere l’intrattenimento senza passare per vie esterne.
La storia è disgraziata e sa come metterci la pulce nell’orecchio, proprio mentre Mark Zuckerberg si organizza per una possibile entrata in politica. I grandi dittatori prima di diventare tali, si sono spacciati per paladini della democrazia. Mettiamoci pure in coda per finire sull’altra sponda: da democrazia sociale a dittatura globale.
Facebook ti spia anche quando non sei connesso