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Propaganda retrò per la Puppato: le donne non sono migliori degli uomini (di Claudia Cremonesi)

Creato il 15 novembre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Non credo che le donne siano più giuste, o più perbene degli uomini, oggi le donne sono esseri umani ma non certamente migliori degli uomini solo per aver ricevuto il dono della femminilità. Questo giudicare le donne pro tutto ciò che è bene, ha un sapore molto retrò nel quale molte donne moderne non si identificano più, forse quelle che fanno politica come lei (riferito al sindaco di Crema, ndr).
Ho conosciuto molte donne ambiziose, spregiudicate, assetate di potere e disposte a tutto che hanno offeso e che ancora offendono la mia dignità di donna; basta guardarsi intorno per non essere smentita.
Non conosco Lei e non conosco la signora Puppato e voglio anche pensare che tutto ciò che dichiarate sia assolutamente guidato dalla buona fede ma purtroppo, sappiamo tutti che la politica non è amministrata dai buoni, dai samaritani, dagli altruisti. La politica è un business regolato da leggi di interesse economico-finanziario, titolare di vere e proprie aziende con bilanci più o meno trasparenti, con obiettivi di profitti più o meno legali a prescindere dal parito o dalla coalizione di appartenenza. La politica ha bisogno di danaro per sopravvivere ed il capitalismo ha insegnato che per stare nel mercato, in questo mercato, il fine giustifica i mezzi.
I rottamatori non saranno eleganti, non saranno moderati nel linguaggio ma sono indispensabili per togliere quanto più possibile resti di un meccanismo avvelenato, dei tentacoli di quella piovra che si ricostituisce non appena si è finito di votare, di un modo di pensare corrotto proprio degli italiani e non solo della politica.
La politica dovrebbe insegnare agli italiani a non farsi corrompere, a non avere paura di protestare, a non avere timore di mantenere la propria integrità morale, a denunciare gli abusi e le ingiustizie, ma questo sappiamo benissimo che, nonostante l’impegno, una sola persona non lo può fare e non lo farà mai una volta entrata in un sistema che non la pensa come la signora Puppato.
Ciò che va cambiato è l’approccio della politica con i propri elettori, ai quali i partiti devono consegnare liste di candidati nuovi, con background professionali, ed esperienze politiche maturate per essere scelti a maggioranza dai cittadini, da popolo e non dalla politica.
La nomina di un assessore, per esempio, deve basarsi sul merito e sulle competenze, non deve avvenire di diritto per aver fatto parte di una campagna politica, di un partito o peggio di una coalizione.
La gente deve avere diritto di scelta su una lista a 360° che non riguarda solo le candidature più importanti.
Tutto questo basterebbe già ad evitare molti errori nelle scelte strategiche e molte spese di consulenze davvero vergognose.

Cordialmente
Claudia Cremonesi


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