Magazine

Prosit….

Creato il 14 marzo 2012 da Gianpaolotorres

Prosit….

..non hanno..più niente da dirsi…?..cavolo..han fatto in fretta…in più è vietato fumare.

+

Prosit….

il dr Dubbio:..ai nostri tempi..non era così..

++++

 

Prosit….
Prosit….

 

..l’importante è avere ancora sete..di stare.. in bella compagnia.

 

+++++

Facebook lo vedo proprio bene come  terapia di gruppo.. uno esprime in pubblico quello che ha da raccontare,falso o vero che esso sia,interagisce…come poi più o meno succede quando vai da un analista o psicologo del caso,salvo che non c’è nessuno nel gruppo, con cui farti confidenze,al massimo racconti una storiella..l’altro risponde..mi piace..uno commenta..di solito scherzoso..due belle frasi riportate da chissà dove e chissà chi..che di solito c’entrano come il cavolo a merenda..sul tema di giornata..un ricordo per il compleanno,e nasce..nulla,pubblicità a parte.

Molti, se non tutti, si conoscevano già..sotto altri aspetti..nella stessa nazione,regione,provincia,città,paese,frazione e questo è l’ennesima invenzione per non tenere occupato il telefono di casa per mezz’ora, chiacchierando con l’ amico od un’amica,mentre i soci della famiglia..stanno ancora pranzando..e tutti,appena si son puliti i baffi si alzano e vanno al computer mentre cade il silenzio in tutta la casa.

Almeno quando si era piccoli noi..tra genitori..fratelli e sorelle..c’era quel rumore..caratteristico del vociare casalingo.Ora,solo silenzio ed un ticchettio della tastiera,a meno che tu non conversi in diretta ,tramite un programma, con qualcuno che ti ha attraversato la linea telefonica.. virtuale.. da Hong Kong..Parigi..Bangkok..vi vedete in video e vi contate un sacco di stronzate..con rispetto..with respect..come dicono gli inglesi..quando stanno per profferire qualche cattiveria.

 A me è successo di andare in terapia,se volete saperlo,ma da solo,uno.. contro l’altra,la psicologa.

Ci andai perché avevo visto farlo nelle Americhe,dove era di gran moda raccontare alle amiche chi ti seguisse come terapista e quanto bene ti facesse avere qualcuno che ti ascoltasse,mentre spuntavano le rughe,ma di per sé il mio ritengo fosse un caso più facilmente risolvibile in un club di massaggi qualificato, che purtroppo non avevo a portata di mano come mi sarebbe piaciuto frequentarlo…a tempo perso,assiduamente.

Da quello che ricordo, prevalentemente avevo bisogno di sfogare il mio malumore per aver voluto fare un trasloco che non dovevo fare..me lo sentivo…tutta colpa di..perchè l’avevo fatto.. per mantenermi  all’apparenza più contento.

Presa una decisione, te la devi anche ciucciare con la parte negativa che essa comporta,e se non sei in forma,in quel momento,meglio andare da un terapista in fretta,che sappia almeno essere in grado di rispondere alle tue o le vostre.. inquietudini.

Per esempio,ora,da anziano mi compiaccio sempre più di ascoltare i giovani e..le giovani.Mi insegnano un sacco di trucchi,che alla loro età manco avrei pensato.Un’amica,tra i trenta ed i quaranta,mi raccontava come una sgarzola di vent’anni possa tenere in pugno un uomo,non un ragazzino.

Facendo…XXX.

Son rimasto ad ascoltarla,incantato..non perchè lei ne fosse gelosa..mentre mi dava spiegazioni,eventualmente per una concorrenza che vedeva sleale nei suoi riguardi,ma perchè,riportandomi indietro nel tempo con la mente..mi vedevo io..nel personaggio..messo al tappeto ..da una gragnuola di colpi ben assestati.

Istruttivo.

Infatti io arrivavo dal Bengodi, e non tutti ci sono stati a volte neppure in vacanza per una settimana,tu parli del Bengodi ma non trovi nessuno che lo conosca e sia quindi in grado di risponderti o di capirti.

Per un terapista è diverso.

Anche se il Bengodi lo conosce solo per sentito dire o per averlo trovato su qualche enciclopedia,ti spiega che il Bengodi può fare a meno di te, e tu di lui.

E se poi tu ti disperi di avere lasciato Bengodi..cercherà di ficcarti nella zucca che se sei partito è probabilmente perché non era tutto oro.. quel che luccicava a Bengodi,indipendentemente da come la pensassero a casa tua, i tuoi familiari.

In realtà, ad una certa età si suppone che uno prenda in mano le redini della propria vita,ma non tutti siamo uguali,c’è chi va in terapia perché beve,un altro che si fa le canne,chi si buca,chi,a causa delle rughe vede che il marito esce di più la sera, chi non vuole smettere di vivere come un ragazzino,il quale non appena ha girato l’angolo di casa, ha l’abitudine di andare dove nessuno lo conosce per poter pirateggiare ..finalmente in libertà..

In più,i medici veri che avevo frequentato,avevano confuso con una depressione altalenante ciò che si riduceva ad uno stato di panico che mi entrava dentro non appena facesse.. caldo..quel caldo umido..che ti toglieva una sana visione della vita,non lasciandoti neppure respirare bene.

Invece di curarmi con l’aria condizionata,il riposo, e con dello zucchero e vitamine per reggermi in piedi,mi riempivano di tranquillanti che finivano col rimbambirmi ancor di più.

Questa è la libertà di saper scegliere quando non hai voluto, o potuto, o stato capace, di fare un’altra scelta…andando per esempio a vivere in montagna.Non avevo cercato un lavoro in un luogo.. fresco, per mancanza di adeguate indicazioni.

Te la pigli quindi in quel posto possibilmente.. muto..coi tuoi pensieri..senza fiatare.. in modo da non lamentarti oltre misura,e cerchi di cambiare aria,quando puoi,sino a che ti dàn le forze..poi o schioppi..o devi arrenderti. Agli eventi del destino.

Auguri!


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :