Ricopio, per chi non segue il nostro servizio Twitter, la notizia uscita ieri su Ciber Newsletter. I mostruosi margini di profitto delle multinazionali dell’editoria scientifica sono riportati qui.
È in corso un’importante protesta del mondo accademico contro Elsevier, editore tra i più grandi al mondo, che sta trovando largo consenso su http://thecostofknowledge.com/.
La protesta è partita da Tim Gowers, matematico statunitense insignito della medaglia Fields nel 1998, che sul suo blog http://gowers.wordpress.com/ ha dichiarato che le politiche di Elsevier sono insostenibili per i ricercatori per le seguenti ragioni:
- l’editore chiede il pagamento di quote troppo elevate
- il modus operandi (o la collezione completa di titoli o niente) dell’editore non è sostenibile per le biblioteche, che si trovano ad offrire ai propri utenti titoli che spesso non sono di interesse.
- l’editore sostiene iniziative politiche contrarie alla diffusione dell’accesso aperto, come il Research Works Act e i decreti contro la pirateria, facendosi promotori degli stessi. (Sul RAW leggete anche http://www.cibernewsletter.caspur.it/?=15205)
Anche in Francia, mentre è in corso il rinnovo del contratto Springer, i ricercatori esprimono il loro dissenso per le politiche di prezzo e i modelli economici offerti dall’editore: http://www-fourier.ujf-grenoble.fr/petitions/index.php?petition=3.