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Proteste di tutta Italia sul ‘red carpet’ di Roma

Creato il 20 novembre 2012 da Cassintegrati @cassintegrati

“Da una parte c’è un padrone che per motivi di lucro vuole chiudere un’azienda, dall’altra parte ci sono gli operai che per necessità vitale si oppongono a questa chiusura. In mezzo non c’è niente altro”. Marina, cassintegrata della sede romana di Almaviva Contact, ci racconta il loro ultimo blitz al Festival del Cinema di Roma.

Proteste di tutta Italia sul ‘red carpet’ di Roma

Lo striscione che li accompagna sul red carpet del Festival del Cinema dice tutto: “Almaviva licenzia a Roma e assume al sud intascando i soldi pubblici”. I 632 lavoratori romani, “troppo cari” per la compagnia, verranno messi in cassa integrazione mentre l’impresa, usufruendo dei finanziamenti della Regione Calabria, apre una nuova sede al sud.

La visibilità sui media è indispensabile. Una delegazione dei 632 lavoratori di uno dei più grossi call center europei ha sfilato al festival in occasione della presentazione del film-documentario ‘Dell’arte della guerra‘, dei registi Silvia Luzi e Luca Bellino. Il film racconta la storia bella e sofferta della lotta operaia dei lavoratori della Innse, una fabbrica di Milano. Quattro di loro, per evitare lo smantellamento del complesso e il licenziamento, si arrampicano su una gru e ci rimangono per 8 giorni fino a che non hanno la certezza che la loro fabbrica e il loro lavoro siano a salvo. ”L’ episodio è del 2009 ma ricorda le lotte operaie di altri tempi, tempi di resistenza, di determinazione”, racconta Marina di Almaviva. “Noi siamo andati al festival anche per dimostrare che le lotte per il lavoro non sono solamente un ricordo degli anni passati, ma sono una realtà più che mai attuale”. Qualche differenza? “Lo scenario della lotta dei lavoratori oggi come ieri è la piazza, ma la visibilità sui media è diventata indispensabile”. 

La protesta di tutta Italia sul tappeto rosso. L’idea di far sfilare lo striscione dei lavoratori sul tappeto rosso del festival è stata proprio dei due registi che hanno voluto con loro, oltre agli operai della Innse protagonisti del film, anche i cassintegrati del call center romano che in questo momento sono simbolo di una lotta cittadina molto importante. Ma non c’erano solo Innse e Almaviva, “con noi anche i lavoratori Cinecittà, così come alcuni operai venuti da più lontano: dalla Sardegna i cassintegrati dell’Alcoa, da Taranto quelli dell’Ilva“, ma anche quelli della Jabil e di Eutelia. Tutte proteste che seguiamo da mesi/anni su questo blog.

Sindacato dove sei? Marina non risparmia una stoccata ai sindacati regionali che nei mesi scorsi avevano proposto un accordo inaccettabile e, parafrasando una frase del film presentato al festival, dice: “da una parte c’è un padrone che per motivi di lucro vuole chiudere un’azienda, dall’altra parte ci sono gli operai che per necessità vitale si oppongono a questa chiusura. In mezzo non c’è niente altro”.

di Marco Nurra | @marconurra

Proteste di tutta Italia sul ‘red carpet’ di Roma


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