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Quando ieri pomeriggio ho deciso di rivedere questo film, ho subito pensato che se Woody Allen decidesse di recitare di nuovo in uno dei suoi film, noi non avremo più la sua voce italiana. Oreste Lionello non c'è più e ascoltare Allen non sarà mai più lo stesso, con Scoop abbiamo perso Woody.
La trama di questo film, uno dei migliori a mio avviso, che precede i suoi capolavori più celebri, è semplice ma efficace e ricca di spunti: Allan Felix (Woody Allen)è un critico cinematografico che viene mollato dalla moglie Nancy:"Voglio vivere! Voglio girare l'Europa in motocicletta! Io e te si va, al massimo, al cinema." "Mi ci mandano. Lavoro per una rivista di cinema!"
Dick e Linda sono i suoi migliori amici si prodigano per lui e gli presentano una serie di donne, ma Allan, timido e molto impacciato fallisce ad ogni incontro.
Linda però non si arrende, non demorde, non lo lascia solo e inizialmente solo per paura che cada in depressione.Dick è sempre in viaggio per lavoro, Allan ha l'animo più sensibile e Linda ne rimane attratta...
Presente fin dall'inizio un forte parallelismo con Casablanca, ed in particolare con Humphrey Bogart, che come una sorta di angelo protettore ogni tanto irrompe sulla scena per consigliarlo.
ALLAN: "Non avrei mai potuto picchiarla, io, Nancy. Non c'era questo tipo di rapporto, fra di noi."
BOGART: "Rapporto? Dov'è che l'hai imparata, questa parola? Da uno strizzacervelli di Park Avenue?"
ALLAN: "Mica sono come te, io. Alla fine di Casablanca, quando perdesti Ingrid Bergman, non eri distrutto?"
BOGART: "Roba da niente. Un whisky e soda, e via."
ALLAN: "Io, vedi, non bevo. Il mio fisico non tollera l'alcool."
Infatti il film si apre con Allan Felix quasi in trance davanti ad uno schermo di cinema: guarda per la centesima volta ma sempre con trasporto e passione Casablanca, proprio mentre sta dicendo addio ad Ingrid Bergman nell'aeroporto fumoso in una scena che tutti noi conosciamo. I punti di contatto e le citazioni della storica pellicola saranno sempre presenti, soprattutto nella parte finale.
Nella versione inglese la frase finale sarà proprio Play it again, Sam, da cui il titolo (azzeccato forse, ma fa perdere il senso della citazione), cioè suonala ancora, Sam, citando ciò che Ingrid Bergman dice al pianista di colore del Rick's Cafè. Tutto stupendo!
Sono riuscita nell'intento di spingervi a rivederlo? Fatelo!
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