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Prove tecniche di grande inciucio. Il futuro dell’Italia è la triplice Pdl, Pd, Udc (che cambierà nome).

Creato il 18 febbraio 2012 da Massimoconsorti @massimoconsorti
Prove tecniche di grande inciucio. Il futuro dell’Italia è la triplice Pdl, Pd, Udc (che cambierà nome).A Silvio daranno una buonuscita legale. A Lusi (per lui indagini su altri 30 milioni di euro volatilizzati) una leggina ad hoc a tutela degli amministratori dei partiti (salvi anche Penati e Tedesco Di Pietro continuerà a commuoversi agli anniversari di Mani Pulite. Vendola avrà un posto in prima fila sui banchi dell’opposizione. Gli italiani continueranno a esportare i loro soldi in Svizzera (dopo aver fatto segnare un meno 80 per cento di conti correnti aperti in banca) mentre loro, i grandi strateghi della politica italiana, si stanno preparando a mettere le mani sul futuro del nostro paese e a non toglierle più. Le prove tecniche le stanno facendo in queste ore. Alfano, Bersani e Casini (in stretto ordine alfabetico ma non di importanza), si sono incontrati nelle catacombe per mettere a punto la nuova strategia della politica che verrà. Concordano su tutto, i post-ideologi della politichetta pro mamma propria: prima le riforme, poi la legge elettorale, elezioni nel 2013 e grosse koalition, senza la Lega, la sinistra e, possibilmente Di Pietro che il Pierfy impiccherebbe volentieri. Ma il trio, (quanto sono carini!), hanno fatto sapere agli attuali oppositori che, se lo vorranno, potranno dire la loro sull’idea di Stato alla quale stanno lavorando. Se poi prenderla in considerazione o meno sarà motivo di discrezionalità della troika. Casini, che da Cocorito di Forlani si è trasformato nello statista di punta di questa stagione politica, sta avendo la meglio sui disperati (definire altrimenti Alfano e Bersani sarebbe un dileggio), che galleggiano moribondi dalle parti di Montecitorio. Il Pdl è allo stremo, dilaniato dalle divisioni interne e dagli appetiti di una miriade di sergenti senza arte né parte che se non hanno la loro cricca e non intascano fiumi di tangenti, si sentono persi. Il Pd, che ha ormai abbandonato ogni “pudore di sinistra” per abbracciare un post-berlusconismo peggiore del berlusconismo, ha voglia tornare a contare qualcosa dopo anni di opposizione inutile e asservimento alle regole altrui. Api e Fli, che contano come un prefisso telefonico (0 e qualcosa) e che considerano quello che sta accadendo una specie di miracolo, non molleranno l’osso e porteranno una decina di deputati e senatori (se gli andrà bene) a far numero nella futura maggioranza. Di Pietro, che ha già capito l’aria che tira e ha detto che “si può fare”, ha una gran voglia di stare dentro anche lui. E infine c’è Casini che guarda tutti dall’alto in basso perché sa di avere vinto su tutti i fronti. Chi pensava che il “modello Marche” (e il prossimo “modello Abruzzo”) fosse solo un esperimento da laboratorio politico, si metta l’animo in pace perché così non sarà anzi, il prototipo vincente sta trasformandosi in produzione in serie con l’ingresso del Pdl che non ha nessuna intenzione di farsi travolgere, e di affondare, con il suo presidente a vita e fondatore. Il nuovo che avanza, con Mario Monti nella parte di apripista, è il peggio che questo paese poteva immaginare dopo l’uscita (parziale) di scena di Silvio. Gli italiani che avevano tirato un sospiro dei sollievo quando Silvio si era dimesso (pensando di non dover più morire berlusconiani), si ritroveranno sì a morire (accadrà per forza), ma democristiani e tutto ciò, almeno per quanto ci riguarda, è intollerabile.
PS.Pensavo, e questa è una confessione ai miei amici lettori, di essere arrivato alla fine della mia esperienza di blogger. Un po’ per stanchezza, un po’ per sfiducia, stavo seriamente pensando di mollare. Ma gli ultimi fatti mi hanno convinto che non si può. Già dover morire berlusconiano sarebbe stata una sconfitta ma casiniano e democristiano no. Mai. Proprio no. Mio nonno si rivolterebbe nella tomba e le mie idealità finirebbero in una discarica abusiva. E anni di impegno contro i qualunquisti della politica (e della vita) li avrei buttati al vento? Casini potrà anche cambiare il nome all’Udc ma resterà sempre il Cocorito di Forlani. Casiniano no! 

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