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Provocazione in forma d’apologo 203

Creato il 02 agosto 2011 da Fabry2010

“Ossessione” è una parola anche troppo gentile. Significa “assedio”. Significa che siamo asserragliati dentro mura e combattiamo da eroi per difenderle dagli altri che premono dall’esterno. Ma spesso le cose stanno in modo ben diverso, e la parola che si dovrebbe usare, se non fosse logorata e deformata dall’uso religioso che ne è stato fatto, sarebbe “possessione”.
Spesso in realtà non ci sono né mura né altri né noi, c’è soltanto un pensiero fisso, fisso appunto perché non arriva a definire il proprio oggetto, il suo opposto, i contrari e le infinite sfumature nel mezzo.
Procedendo a cavallo di linee di demarcazione immaginarie, spiamo di continuo i nostri volti e quelli di chi ci viene incontro o ci cammina accanto senza riconoscerne alcuno e confondendoli tutti.
Delle antiche certezze non rimangono che ricordi sempre più confusi, che ambigue velleità, che complicati rimorsi.



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