Il nome Pseudomonas significa falsa-unità, dal greco pseudo (falso) e monas (singola unità). Curiosamente questo nome non ha motivazioni ragionevoli ed è frutto della fantasia di alcuni microbiologi che lo battezzarono così all’inizio del XX secolo, prima era detto Bacillus pyocyaneus in riferimento al particolare colore blu del pus che si forma nelle ferite infettate, dovuto alla presenza del pigmento antibiotico.
Pseudomonas aeruginosa è un batterio molto virulento ed ubiquitario, ma non riesce a sostenere seri quadri patologici in soggetti immunocompetenti. A volte tuttavia se infetta il meato urinario può provocare infezioni estese, che possono causare la morte dei tessuti e il decesso per setticemia.
Microrganismo ubiquitario (suolo, acqua, ambiente ospedaliero).
- Utilizza materiale organico come fonte di carbonio;
- può crescere in un range di temperatura tra 4 e 42 °C;
- è resistente a molti disinfettanti ed antibiotici;
- costituisce il 6% della flora normale in soggetti sani, il 38% in pazienti ospedalizzati e il 78% in pazienti immunocompromessi.
Può essere trasmesso da portatori persistenti (personale sanitario, pazienti) e dall’ambiente ospedaliero. In quest’ultimo la persistenza di P. aeruginosa è facilitata da serbatoi come disinfettanti, apparecchi respiratori e di emodialisi, lavandini, bagni, superfici. Inoltre il microrganismo è costantemente reintrodotto nell’ambiente con frutta, verdura, piante e tramite pazienti trasferiti da altri reparti.
Nell’ambiente ospedaliero spesso coesistono importanti fattori di rischio:
- Trattamento empirico con antibiotici ad ampio spettro.
- Terapia respiratoria.
- Prolungata ospedalizzazione.
- Funzioni immuni compromesse.
I soggetti a rischio sono immunodepressi, pz con respiratozione assistita, pz dializzati, pz ustionati, pz con fibrosi cistica, pz diabetici, tossicodipendenti e pz traumatizzati (cornea).