Psicologia: PSICOLOGO?! QUANDO?
Creato il 24 settembre 2014 da Isa Voi
@VoiIsa
I consigli della psicologa dell'età evolutiva, dott.ssa Milena GiacobbeProprio come gli adulti, anche i bambini possono attraversare durante il loro percorso di crescita, delle difficoltà che impediscono di vivere serenamente. Anche i bambini possono infatti sperimentare stress, ansia, disagio, sofferenza, stati di autosvalutazione o incomprensione che possono influire negativamenta sulla qualità della loro vita quotdiana. Non sempre sono avvenimenti negativi o “clamorosi” che innescano stati di malessere; a volte sono semplici cambiamenti che minano le sicurezze dei bambini che non si sentono così in grado di affrontare il cambiamento stesso.In età evolutiva, inoltre, numerosi sono i cambiamenti che i bambini affrontano per costruire la propria personalità e diventare adulti: sviluppi fisici, sviluppi cognitivi, sviluppo del linguaggio e delle capacità relazionale … I genitori hanno un’importante ruolo di accompagnatori, attivatori e supervisori di tutti questi cambiamenti. Proprio questo ruolo a volte è molto difficile, perché i segnali che i bambini lanciano possono non essere chiari o i genitori stessi possono essere coinvolti nel cambiamento che sta “disturbando” il bambino. Non è allora necessario “essere matti” per rivolgersi ad uno psicologo, ma è consigliabile farlo quando si ritiene di non riuscire ad aiutare i propri figli a superare un “blocco”. Rivolgersi ad uno psicologo non significa per forza iniziare una terapia lunga e costosa, soprattutto in termini di “energia”, ma significa soprattutto chuedere un consiglio per prendere, poi, una decisione, utilizzando la professionalità dello psicologo per chiarire, in prima battuta, le motivazioni del disagio. È diffuso infatti che il disagio di un membro della famiglia si ripercuota su tutti gli altri e che un comportamento può innescarne inconsciamente altri, in una sorta di reazione a catena che può avere effetti assai negativi. Analizzare obiettivamente e serenamente ciò che accade è il primo indispensabile step verso la soluzione serena del problema.Bisogna però, ovviamente, mettere in conto dei cambiamenti. La tipologia e la profondità degli stessi è decisa “strada facendo”, a seconda del problema che si presenta, dalla personalità delle persone coinvolte, dalla rete che è possibile attivare …Il bambino che si trova di fronte ad uno psicologo si trova in un ambiente studiato a sua misura, dove giochi e materiali “quotidiani” lo aiutano a creare un clima di collaborazione e fiducia con il professionista che gli consenta di esprimere emozioni, sentimenti, affetti e pensieri. Lo psicologo, poi, potrà analizzare tutto ciò che il bambino gli offre e, in collaborazione con i genitori e con le figure di riferimento eventualmente presenti ed importanti per la crescita del figlio (nonni, insegnanti …) trovare la soluzione più congeniale allo stile di vita della famiglia. I bambini raramente esprimono verbalmente il loro disagio. È l’adulto che deve cogliere segnali come comportamenti anomali, sbalzi di umore, tendenza all’isolamento, comportamenti oppositivi o provocatori, riduzione o aumento repentino del peso, enuresi, sonno agitato, malesseri o disturbi fisici ricorrenti … e decidere come intervenire.Alcuni genitori, poi, scelgono di rivolgersi ad uno psicologo in maniera “preventiva” quando si verificano avvenimenti specifici che pottrebbero rivelarsi traumatici ( cambio di residenza, ingresso in una scuola nuova, nascita di un fratello/sorella, lutti, separazione dei genitori …) in modo da aiutare il bambino a rielaborare ciò che sta accadendo e ad affrontarloin maniera più serena ed adeguata possibile.Importante è rivolgersi ad un professionista con fiducia, ricordandosi che nessuno può mai sostituire i genitori, ma solo sostenerli, incoraggiarli e consigliarli !Dott.ssa Milena GiacobbePsicologa dell’età evolutivaViale Dante, 20 NovaraCel. 348.3173462
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