Ho letto con stupore questa notizia:
"L'Arma dei Carabinieri della Liguria con sede in viale Brigata Salerno, ha deciso di emanare un bando per cercare uno psicoterapeuta per l'attivazione del servizio di Psicologia Medica presso la sede dell'Infermeria Presidiaria del Comando Legione Carabinieri della Liguria, caserma «Vittorio Veneto», ma ha difficoltà a
retribuirlo.Il nuovo settore sarà attivato con l'inizio del 2013 per cui l'Arma cerca, a titolo gratuito o oneroso, una collaborazione sanitaria in Psicologia per un impegno che, in relazione alle disponibilità dei fondi assegnati, potrà essere di un'ora a settimana." (Fonte http://www.ilgiornale.it/news/genova/e-larma-senza-soldi-cerca-psicologo-gratis-839136.html )
E ho provato a capire come sia possibile emanare un bando del genere, pensando che un professionista (che sarà scelto anche in base ad esperienze e titoli certificati) vada a fare del volontariato per un Istituzione pubblica, sobbarcandosi anche le spese ( "a titolo oneroso" vuol dire: spese per il bando, spese di spostamento, eventuali strumenti di lavoro per il colloquio o per la psicoterapia, ecc.) ?
Ai colleghi interessati alle polemiche legate a questa grave vicenda lascio il link di un articolo che ha prontamente scritto Piccinini http://nicolapiccinini.it/carabinieri-cercano-psicologo-gratis-ordine-liguria/2012/09/ .
Io invece ho riflettuto che, al di là della crisi, la richiesta di uno psicologo gratuito è una ricerca sempre frequente da molti anni.
Ho ricevuto e ricevo molte e-mail o telefonate e a volte la richiesta principale è: "Ha una convenzione con la mutua?" "La prima seduta è gratis?" "Dove posso fare delle sedute gratis con lo psicologo?".
Quindi vorrei oggi dare qualche informazione più precisa per aiutare coloro che sentono la necessità di rivolgersi allo psicologo, ma non sanno come affrontare la spesa della consulenza.
Partiamo dal principio. Dove trovo lo psicologo gratis?
La "mutua", cioè l'Azienda sanitaria locale (o regionale nel nostro caso di pesaresi e marchigiani) e l'Azienda ospedaliera, non pare aver stipulato nel nostro territorio del pesarese convenzioni con psicologi che lavorino nel loro studio privato.
Sul perché non è dato interrogarsi, ma è la politica aziendale, e quindi ve lo do come dato informativo.
In altri territori italiani esistono invece convenzioni con privati e associazioni che forniscono consulenza e psicoterapia con il pagamento del ticket.
All'interno di alcuni servizi pubblici sanitari del territorio di Pesaro esistono però psicologi che svolgono colloqui gratuiti. Sostegno o psicoterapia a lungo termine è invece meno probabile, sebbene suggerisco di contattare i centralini e vedere con lo specialista se mai ci fosse la disponibilità per un'accoglienza di questo tipo.
E all'Estero?
Ecco diciamo che in Regno Unito il Servizio Sanitario Nazionale ( il loro NHS) garantisce assistenza psicologica gratuita, in varia misura.
Anche perché negli ultimi tre anni le autorità Britanniche hanno investito 221 milioni di euro per finanziare l’assistenza psicologica gratuita.
Nel 2007 ne avevano spesi 6,5 milioni.
Questo perché il governo britannico si è posto la questione di come ridurre le spese per la salute mentale e psichica (spese in termini di assistenza sociale, disoccupazione, giorni di malattia a lavoro, trattamento farmacologico, malattie fisiche legate al disagio psicologico, ecc.).
Quindi hanno affidato ad un gruppo di economisti una valutazione per trovare nuove soluzioni.
Né è scaturito uno studio di economia sanitaria della London school of Economics i cui risultati recitano " In Gran Bretagna il trattamento della depressione pesa l’1.5% del PIL e causa il 40% della disabilità lavorativa (contro l’8%, ad esempio, delle patologie respiratorie).
Per una persona depressa, un anno senza sintomi costa – stimano gli economisti inglesi – 1000 euro di psicoterapia ma fa guadagnare 8000 euro alla collettività per resa lavorativa." (Fonte : http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/02/25/investire-sulla-prevenzione-sui-disturbi-mentali-conviene-e-incide-positivamente-sul-pil/93807/ ).
Oltre al lungimirante servizio pubblico, esistono realtà private e associazioni che forniscono assistenza psicologica gratuita in UK.
Negli Stati Uniti ricordiamo che esistono le Assicurazioni Sanitarie che ammortizzano le spese dello psicologo, con i pro e i contro di tutto il sistema del welfare americano.
Soprattutto esiste la EAP ( Employee Assistance Program ), un Programma di Assistenza per i Dipendenti, che ha lo scopo di aiutare i dipendenti a risolvere i problemi personali che potrebbero avere un impatto negativo nelle loro prestazioni lavorative, per la salute e per il loro benessere.
L' EAP include un' assistenza a breve termine e servizi di riferimento per i dipendenti e i loro familiari (Fonte: http://en.wikipedia.org/wiki/Employee_assistance_program ).
Fermo restando che gli psicologi vengono retribuiti, non dai dipendenti, ma da società che gestiscono questo genere di assistenza insieme al datore di lavoro. Ovviamente si potrebbero fare delle obiezioni sullo scopo principale di questo genere di servizi (gli interessi della produttività, per un datore di lavoro), tuttavia il sistema americano è molto differente, quindi a fronte di un'assistenza italica inesistente, ci sarebbe comunque da riflettere.
Un po' di numeri. Quanto costa andare dallo psicologo?
Negli Stati Uniti una seduta va dai 50 $ ai 300$. Ma va precisato che molte assicurazioni pagano una parte della spesa, nella misura anche del 50%! Quindi ho visto che c'è chi si ritrova a pagare 25$ a seduta. Più le spese assicurative annuali.
In Italia abbiamo l'INPS, che paga le nostre spese sanitarie. E noi paghiamo l'INPS con le detrazioni dallo stipendio.
Una seduta dalla psicologo o dallo psicoterapeuta va da un minimo di 35-40 euro ad un massimo di 140euro ( Tariffario Ordine Psicologi ). Poiché è una spesa sanitaria la si può scaricare per un 19%, nella nostra dichiarazione dei redditi.
Beh, fate voi le vostre valutazioni.
Anche in Italia le Assicurazioni iniziano a fornire il rimborso delle spese della psicoterapia vi riporto qualche riferimento: FASDAC (fondo assistenza sanitaria dirigenti aziende commerciali); CASAGIT; UNIPOL; FISDE (fondi integrativo sanitario gruppo Enel); ASSILT (assistenza sanitaria lavoratori telecom), ma per saperne di più vi invito a guardare questo articolo di Zanon http://www.federicozanon.eu/?p=334 .
Bene, ora vorrei esporre la mia politica. Io credo che il benessere e la salute sia un bene prezioso per tutta la società. Cittadini sani, garantiscono una società sana, che può crescere ed evolversi per il miglioramento, l'armonia e l'integrazione di tutti i suoi membri. Il mio lavoro mi da conferma di come in certi momenti della vita un aiuto psicologico professionista faccia la differenza. Credo che il servizio pubblico sia chiamato a tutelare la salute psicologica di tutti. E come cittadina credo che sia giusto pretendere un'assistenza di questo tipo dalle Istituzioni che se ne dovrebbero fare carico. Tuttavia non è sempre così. E non è solo il periodo storico-economico, ma è un problema culturale alla base. Quando ho cominciato a lavorare, quasi 15 anni fa, c'era lo stesso problema: la salute psicologica è troppo spesso in secondo piano. Oggi i nodi vengono al pettine, soprattutto quando l'emergente disagio sociale e lavorativo, chiama me professionista a rispondere alle numerosissime richieste d'aiuto. Un aiuto che forse con la prevenzione e l'investimento economico da parte delle aziende sanitarie, si sarebbe potuto fornire prima. Ora c'è solo l'urgenza. E dove c'è l'urgenza si fa quel che si può. Non esistono strutture o realtà pubbliche nel nostro territorio in grado di rispondere adeguatamente all'enorme domanda di consulenza psicologica. Ma la responsabilità non sta negli operatori sanitari che, sempre più ridotti di numero, fanno ciò che possono. E' tutto un sistema che va rivisto dalle fondamenta.
Io non lavoro più nei servizi dell'ASUR per tanti motivi, ma ho sperimentato diverse Unità Operative e ho fatto la mia scelta di lavorare solo privatamente. Le tariffe a cui mi attengo sono quelle dell'Ordine degli Psicologi, ma ovviamente mi adeguo alla media degli onorari degli altri professionisti del territorio. Pur considerando che ci sono situazioni in cui sono tenuta a considerare le reali possibilità economiche del paziente. In questi casi sono obbligata eticamente a trovare delle soluzioni per ridurre le spese, qualora ci sia un paziente davvero bisognoso e motivato, ma che obiettivamente non è in grado di reggere le spese di un percorso psicologico. Indubbiamente credo che se la visita ginecologica o la visita ortopedica, fornite dal servizio pubblico, vadano pagate con il ticket, lo stesso dovremmo aspettarci da quella psicologica. Allo stesso tempo la scelta di rivolgersi ai professionisti del privato, come me, penso debba essere un'opportunità che ogni utente deve liberamente valutare e non l'unica possibilità, perché il servizio pubblico non è adeguato a gestire le richieste.
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