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Psicoterapia virtuale: lo strizzacervelli ora è online

Da Renzo Zambello

Psicoterapia virtuale: lo strizzacervelli ora è onlineLa psicoterapia viene guardata da molti con sospetto eppure in tanti vi si affiderebbero, anche solo per testarne l’efficacia, se solo fosse gratuita, a portata di mano, più discreta che mai. Sono tutte caratteristiche che promette di avere la psicoterapia online che si sta piano piano diffondendo, seppure ancora a livello sperimentale, in diversi paesi europei quali Spagna e Regno Unito.

Se n’è parlato anche al Congresso di Psichiatria che negli scorsi giorni si è tenuto a Barcellona: pare che la terapia online possa rivelarsi utile nel trattamento di depressione lieve, sintomi di ansia, piccole fobie, anoressia e bulimia, da supportare eventualmente con le terapie farmacologiche. I dubbi sono d’obbligo: quanto può essere efficace una terapia a distanza affidata alle sole forze del paziente?

Come funziona: il paziente si collega a Internet e riceve via chat o via email da sei a otto sessioni settimanali di 45 minuti l’una a cui si aggiunge una telefonata diretta con il terapeuta di 15 minuti. Pare, dai primi dati disponibili, che questa tecnica si sia rivelata positiva nel trattamento di alcune fobie sociali ma risulta cruciale quindi la voglia di superarle del paziente. Impossibile non lasciarsi prendere dallo scetticismo in tutti gli altri casi.

da: http://www.benessereblog.it  

Commento del dott. Zambello

Che esagerazione!  E’ come dire:  adesso l’amore lo si fa via internet. Purtroppo qualcuno ci crede e lo fa ma, é una “deviazione” ,  spesso per paura o  incapacità. La psicoterapia come l’amore ha bisogno che i due si incontrino con tutto se stessi. Certo, lo so bene, é possibile vivere aspetti dell’amore, preparare l’amore, parlare dell’amore, alias della  psicoterapia anche via internet. Una volta lo si faceva quasi esclusivamente per via telefonica e  prima,   epistolare.  Era  grande  l’investimento che  veniva affidato a quelle lettere. Una voluminosa letteratura lo dimostra ma, mai si é confuso ciò che era mezzo, sogno, fantasia,  con la realtà.  E’ una confusione che produce solo frustrazione e dolore  e che lo psicoterapeuta dovrebbe  non solo conoscere ma evitare di far vivere alla persona che comunque a lui si affida. Lo aveva già ben capito Leopardi:

“….Questo di sette è il più gradito giorno,
Pien di speme e di gioia:
Diman tristezza e noia…”  (Il sabato del villaggio.) 

 


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