La
Coppa Italia, o Tim Cup che si voglia, da anni ormai non se la ca*a
più nessuno e la Lega Calcio ha cercato in tutti i modi di ridargli
spolvero per cercare di ramazzare qualche soldo dalle tv e dagli
incassi e non farla finire nel dimenticatoio.Morta
la Coppa delle Coppe si decise di mandare direttamente in Coppa Uefa
la vincente del torneo, ma visto che oramai manco più questa
manifestazione frega a qualcuno urgeva un'altra soluzione per
riattivare l'esistenza di cotanta ciofeca di torneo che oramai anche
le grandi snobbano e che la mettono come ultimo obiettivo di
stagione, dietro anche al trofeo Birra Moretti.Allora
quale idea geniale concepire per animare quantomeno la finalissima?
Scopiazzare a man basse dall'evento dell'anno in America. Il Super
Bowl. Quindi inno nazionale e ospite di lusso prima della partita per
allietare l'attesa del duello finale.Quest'anno
a cantare l'inno è stata chiamata Malika Ayane applaudita a lungo e
ripresa in diretta televisiva durante l'eisbizione. Mentre nello show
pre-partita è stato chiamato niente popò
di meno che il fenomeno mediatico e di vendite di quest'ultimo anno e
mezzo, Psy. Un colpo non da poco per la Tim che ha portato il coreano in Italia ad esibirsi con il suo pezzo tormentone ed il
nuovo singolo Gentleman.E
fin qui tutto bene. Si cerca di scopiazzare l'evento americano come
si può
visto che i mezzi non sono proprio gli stessi. Ma siccome noi
italiani come al solito ci dobbiamo far riconoscere dal mondo intero
e le cose non sappiamo mai farle bene fino in fondo, che abbiamo
combinato questa volta? Presto
detto! Il cantante si è praticamente pappato un milione di euro
(questa la somma che si vocifera sia stata spillata per averlo
all'Olimpico) per essere completamente snobbato dalle tv che
seguivano l'evento, con Mamma Rai che non lo ha manco mandato in
onda, facendolo cantare manco cinque minuti sotto i fischi tuonanti
da parte di tutto lo stadio. Per la prima volta in vita loro i
laziali e i romanisti sono stati d'accordo su di un punto. Psy! Chi
l'avrebbe mai detto che sto cantante riuscisse a conciliare due curve
che non condividerebbero tra di loro proprio nulla. Alla faccia
dell'evento nell'evento di questo derby romano. Noi italiani da gran
signori quali siamo, abbiamo accolto nel migliore dei modi il rapper
coreano che per la prima volta (e forse anche ultima) metteva piede
sul suolo italiano. Di meglio non potevamo fare.Fortunatamente il
cantante ha cercato di sdrammatizzare il tutto, non solo portando a
termine l'esibizione, ma anche affermando con un sorriso imbarazzato
che capiva la situazione visto che anche in Corea i tifosi sono
passionali e calorosi. Io aggiungerei cafoni e maleducati. Ma va beh!
Mio caro Psy prendi e porta a casa. Riempito di fischi si ma col
conto in banca gonfio. Gonfio come gli occhi pieni di lacrime dei
romanisti che hanno perso la partita...
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