Il racconto “Insieme nel buio” sta per arrivare al termine (in realtà la conclusione sarà pubblicata domenica 20 settembre), e credo di poter osare una specie di bilancio.
Niente di scientifico, si sa.
Gli errori
Lo scopo che mi ero prefisso? Facile: quello di condividere coi lettori di questo blog un mio vecchio racconto. Lo scopo era più che encomiabile, ma l’errore quasi fatale (un po’ lo sospettavo) è stato di aver pubblicato di domenica mattina. Per quale motivo l’ho fatto? Non desideravo interrompere la pubblicazione dei miei soliti contenuti durante la settimana. Ma se racconto storie, pubblicarne una non è mostrare al lettore cosa so fare? Quello desiderano le persone: storie. Mica elucubrazioni.
E l’aver scelto l’estate, è stata una scelta saggia?
Alcuni dicono che non si devono sprecare cartucce preziose nei mesi estivi. Altri affermano invece che le persone sono sempre connesse, quindi non c’è alcun problema: pubblica sempre e comunque!
Invece ho compreso che “forse”, se avessi pubblicato in un altro giorno della settimana (venerdì?), le cose sarebbero andate meglio. Inoltre, è un racconto lungo, con una specie di intreccio criminale, che poco si adatta al blog. Insomma: occorre che il lettore ogni settimana tenga presente la puntata precedente. Ho messo, in ogni brano, i link per quanti desiderino leggere la storia dall’inizio, ma dubito della loro efficacia.
Mi sono domandato se pubblicare in due giorni ravvicinati (giovedì e venerdì?), non fosse la soluzione migliore. In questa maniera si sarebbe creato un legame più forte: oggi un brano, domani un altro brano. Chissà, avrei indotto i lettori a essere più fedeli.
Altra questione: i brani erano lunghi e occorreva magari “spezzarli” in parti più piccole, e quindi leggibili?
Può darsi. Ma solo se avessi scelto la pubblicazione ravvicinata.
Forse dovevo rivolgermi a un’altra piattaforma (Medium, per esempio)? Su quest’ultima questione credo di poter dire che sarebbe stato un errore. Disseminare i propri contenuti in giro non mi pare la strategia migliore: il cuore di tutto deve essere il blog, punto e basta.
Il salutare vizio di riscrivere
Un aspetto interessante: quando ho programmato la pubblicazione di questo racconto, mi sono detto: “Non toglierò una virgola. Non modificherò nulla”. In realtà sono intervenuto pesantemente: ho eliminato un mucchio di roba. In parte per adattare la storia al mezzo; in parte perché c’era troppa roba che appesantiva la narrazione. E in parte perché… Mi andava di metterci le mani.
Desidero ringraziare chi ha commentato; e chi ha letto e non ha mai commentato. Forse costoro aspettano la conclusione; forse la mia scrittura li annoia.
Ci sarà una replica di questo esperimento?