Anche l'industria dei media e dell'intrattenimento si affida ai byte. Di qui al 2018, la spesa per i media e l'intrattenimento digitale (esclusa quella per l'accesso a Internet) crescerà in media del 12,2% l'anno e assorbirà quasi due dollari ogni tre spesi. Il processo seguirà il modello della pubblicità: tra quattro anni, il 33% dei ricavi pubblicitari totali - percentuale ferma al 14% nel 2009 - verranno dal digitale, rispetto al 17% dei ricavi derivanti dalla spesa dei consumatori.
Sono le previsioni di Pwc sull 'Entertainment & Media' (dai quotidiani alla tv e ai videogame) di 54 Paesi, che nel 2018 indicano una pubblicità online, trainata dal mobile (con un tasso di crescita del 21,5%), pronta al sorpasso di quella televisiva, da cui si allontanerebbe di soli 20 miliardi di dollari. Nel dettaglio, è a doppia cifra il tasso di crescita di video (+28,1%) e musica in streaming (+13,4%). Dal punto di vista geografico, nel 2018 il mercato cinese dei media e dell'intrattenimento dovrebbe superare quello giapponese, restando secondo solo agli Stati Uniti. I dati relativi all'Italia verranno pubblicati dopo l'estate, ma Pwc ha già anticipato che nel settore la ripresa è vicina, con un tasso di crescita della pubblicità televisiva del 5% e di quella online del 10,6%.