"Non ho mai detto nulla contro Scanu", Pupo torna sulla nota polemica avuto ultimamente con il collega Valerio Scanu: "Ho semplicemente ribadito un fatto realmente accaduto - ha dicchiarato a "Chi" - L'ultima sera, nella classifica provvisoria, noi eravamo in testa con 212 mila voti e Scanu seguiva a quota 140 mila.
Poi, nella votazione decisiva per il vincitore, si ripartì da zero. E così, nel quarto d'ora finale, noi ricevemmo 1.300 voti e Scanu 96 mila. Ho detto che è anomalo, ma Scanu non c'entra nulla. Prima eravamo avanti e poi non ci ha votato più nessuno: forse perché il nostro è un pubblico anziano e, dopo una certa ora, erano morti tutti.
La polemica sembra nata ad arte per lanciare il suo libro, "La confessione": "E' un giallo ambientato a Sanremo, in cui parlo di complotti e retroscena, quindi ricordare questo episodio mi è venuto naturale. E pensare che i numeri sono stati pubblicati da Avvenire: se avesse chiuso come diceva Celentano, non avrei saputo che rischiavo di vincere.
Lui preferisce la sua canzone ("Non me ne voglia Scanu, ma preferisco la-mia. E non è la canzone più brutta del secolo come hanno detto i soliti pecoroni che seguono i critici, ma dava emozioni. Perché secondo voi il brano con cui ha vinto l'anno scorso Vecchioni non era furbo?
Tutto quello che viene fatto per essere venduto è furbo, anche il mio libro, la mia musica") e pesa che attaccarlo ormai sia una moda: "Ormai attaccare Pupo è una moda. Poi Scanu mi piace, ha questo nuovo look un po' inquietante, lo potrei inserire come personaggio, con un nome di fantasia, nel mio prossimo thriller.
Comunque non è il solo a prendermi di mira, lo fanno giovani e adulti, lo ha fatto pure Barbara D'Urso". Con la D'Urso si rivedranno in tribunale: "Ho fatto di tutto per contattare Barbara e ammorbidire i toni, ma andremo in tribunale e, come si suol dire, carta canta e penna ride. Lei nega, io non ho detto niente di falso, le cose sono due: o sono rincoglionito e impazzito oppure lei si è dimenticata. Adesso vediamo".