Lo so, il post precedente doveva essere l'ultimo per quanto riguarda la cucina indiana, ma questo pane fritto che è uno dei più apprezzati street food dell'India rappresentava un pò una sfida.
Viene consumato come prima colazione, snack o pasto veloce e normalmente accompagna contorni vegetariani. Viene anche offerto agli Dei durante le cerimonie rituali (Pūjā )che possono svolgersi davanti ad un'immagine o una statua del dio che si vuole adorare e dopo la cerimonia viene consumato dall'offerente come cibo benedetto (prasada). La parola puri (o poori) significa letteralmente pane e deriva dalla parola in sanscrito pūrikā.In ogni strada dell'India si possono trovare venditori ambulanti che da quei dischi piatti di pasta gettati nell'olio caldo ottengono dei pani gonfi e leggeri che possono anche esseri riempiti di contorni diversi (patate, cavolfiore, piselli, spinaci, lenticchie tutti arricchiti di spezie) e tuffati in una salsa piccante, il "pani", a base di foglie di coriandolo e menta frullate e diluite in acqua, succo di limone e tante spezie.
Venditori ambulanti di puri a Varanasi (foto da wikipedia di Ben Snooks)
Qualche ricetta prevede l'uso di solo semolino, altre invece di semolino misto a farina di grano tenero, qualcuno usa una punta di lievito in polvere, oltre al sale, un cucchiaio d'olio ed acqua calda.La maggior parte fa riposare a temperatura ambiente l'impasto avvolto in pellicola per circa 20 minuti, altri invece asseriscono che debba essere subito fritto per non assorbire olio.
Su una cosa sono tutti d'accordo, mentre l'impasto per il chapati deve essere morbido quello per il puri deve essere piuttosto duro.
Io, non fidandomi troppo delle mie capacità, alla fine ho scelto una ricetta che prevedesse una punta di lievito ma sembra che non sia affatto indispensabile per la riuscita dei puris.Ingredienti:
- 1 cup di semolino (circa 200 gr)
- 2 cucchiai di farina
- una punta di lievito in polvere
- 1 cucchiaio d'olio
- 1/2 cup di acqua calda (120 ml)
Se volete dei puris piccoli potete stendere col mattarello sul piano sporcato con un goccio d'olio l'impasto e ricavare con dei cutters dei tondini che stenderete ancora uno alla volta.
Se invece volete dei puris più grandi dividete l'impasto in parti uguali, ricavatene delle palline e stendetene una per volta col mattarello.
L'olio dovrà essere profondo e caldo ma non troppo.Immergete il puri nell'olio e tenetelo sotto il livello dell'olio con una schiumarola, vedrete che si gonfierà come un palloncino. Se non si gonfiasse subito uniformemente voi aiutatelo schiacciandolo leggermente con la schiumarola nella parte già gonfiata.
Voltatelo e appena dorato fatelo scolare su della carta da cucina.
Questi sono i puris più piccoli.
Dopo aver visto i vari video su come realizzarli sono arrivata ad una mia conclusione.
Se vorrete utilizzarli come piccoli contenitori facendo un buchino ad una estremità, riempiendoli con un cucchiaino di vegetali ed immergerli nel puri di cui si riempiranno, dovrete farli piccoli perché debbono essere mangiati in un solo boccone e debbono essere preparati con semolino ed appena 2 cucchiai di farina in modo che rimangano croccanti e vuoti.
Pani puri o golgappa (foto da wikipedia di Yusuke Kawasaki)
Se invece vorrete utilizzarli come accompagnamento ai piatti possono essere più grandi e si può usare della farina di grano duro che li farà rimanere più morbidi.
Questo pane è buonissimo anche come accompagnamento ai nostri salumi tradizionali, un pò come "il gnocco fritto bolognese".
Ricetta per l'Abbecedario culinario mondiale ospitato per l'India da Cinzia di "Cindystarblog.blogspot.it".
Con questa ricetta saluto con nostalgia questo meraviglioso paese dai mille contrasti, dai profumi intensi ed inebrianti, dai vicoli grigi ma brulicanti di umanità e ravvivati dai colori vivacissimi degli stupendi sari delle donne indiane.
Arrivederci a presto!! जल्द ही फिर मिलेंगे