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Pussy Riot: Propaganda Strategica

Creato il 22 agosto 2012 da Tnepd

Le Pussy Riot non sono una rock band. Non hanno mai registrato un CD e non hanno mai partecipato ad uno show televisivo. Fanno invece parte di un’operazione Rothschild per destabilizzare la Russia, utilizzando, ironia della sorte, tattiche comuniste.

Pussy Riot: Propaganda Strategica

Non si tratta di qualcosa che vediamo normalmente: tutti i media occidentali e pop star del calibro di Sting, Madonna e Macartney supportano un gruppo di ragazzine russe. Il “The Guardian” giornale inglese di sinistra scrive: “E’ peggio dell’era sovietica”; gli fa eco uno dei bastioni neoconservatori americani, il Freedom House, con la sua direttrice Susan Corke.

Il gruppo si chiama Pussy Riot ed è stato arrestato per vandalismo e profanazione della Cattedrale di Mosca. Le ragazze infatti si erano messe a cantare versi blasfemi attaccando anche il presidente Putin. La scorsa settimana, sono state condannate a due anni di carcere. Non sono in prigione, tuttavia, per le ideologie politiche, liberamente professate negli anni passati.

In realtà, sono un gruppo comunista radicale, che ama Karl Marx e che si è esibito per festeggiare il compleanno di Che Guevara. Si tratta di un ramo del gruppo estremista “Voina” (la parola significa guerra), noto per le pericolose e disgustose azioni di propaganda, messe in atto già dal 2002. Ecco un articolo che descrive le loro oscene performance. Ci sono ora forti prove che indicano un sostegno esterno, fornito dalle ONG elitarie occidentali.

E’ interessante notare come la maggior parte dei paesi abbia leggi simili riguardo gli attacchi alla religione, tra cui l’Inghilterra, in cui la pena è ancora più grave, gli Stati Uniti e anche il Brasile, dove azioni del genere avrebbero potuto costare a un anno di carcere.

LA CAMPAGNA GLOBALE CONTRO LA MORALITA’ E LA RELIGIONE

Le pussy riot si sono unite al gruppo FEMEN (quelle che protestano a seno scoperto), ai gruppi “Marcia delle Troie” e alle varie parate gay di cui abbiamo letto ultimamente. Sempre ben finanziati, la loro agenda riguarda il femminismo estremo, il marxismo culturale e la distruzione di tutti i valori religiosi e familiari tradizionali. L’uso di “frontman”, ovvero di agenti provocatori che si trasformano in “vittime” dopo il confronto intenzionale è una vecchia tattica utilizzata dai marxisti culturali.

La Russia è oggi un obiettivo speciale dato il carattere fortemente nazionalista e conservatore. Di recente, il paese, ha vietato le sfilate gay per 100 anni e a San Pietroburgo non è consentito svolgere azioni di propaganda che espongano i bambini ad uno stile di vita gay (Ben fatto n.d.r.). Regolano e controllano i finanziamenti stranieri tramite ONG, riducendo così l’influenza straniera nelle politiche russe.

La prova che i media globali non si preoccupano della libertà di espressione è che, quasi negli stessi giorni, il caso di Julian Assange e di Wikileaks è stato messo da parte. La Gran Bretagna parlava di invadere l’ambasciata ecuadoregna per arrestare il noto hacker. Madonna non ha sicuramente fatto nulla per sostenerlo.

L’ENIGMA PUTIN

Putin ha ereditato un paese in rovina. La speranza di vita in Russia è paragonabile a quella di alcuni paesi africani del terzo mondo. Una volta conosciuta come patria di premi Nobel, la Russia, si colloca ora alle spalle della Turchia nei test scolastici e produce meno del 1,7% di tutta la ricerca scientifica pubblicata a livello mondiale.

La situazione demografica del Paese è abissale. La Russia è il paese più esteso del mondo, ma la popolazione diminuisce di giorno in giorno. Considerando che la Nazione è al primo posto per riserve di gas naturale, con 643.000 miliardi di metri cubi, è da immaginarsela come un orso ferito, pronto per essere azzannato dalle iene.

E’ ben noto come Gorbaciov volesse mettere, l’Unione Sovietica, nelle mani del Nuovo Ordine Mondiale. Lui stesso un seguace della New Age, pose, quasi tutte le ricchezze del paese, nelle tasche dei banchieri massoni e degli oligarchi che a loro volta prendevano ordini dai Rothschild.

Tuttavia, hanno sottovalutato la forza del KGB e del geniale Putin.

La Russia Marxista era, dopo tutto, più russa che marxista. Anche nei tempi stalinisti, i russi hanno sempre voluto essere i leader del mondo comunista. Costruirono una burocrazia statale così forte che resistì alla fine del marxismo materialista. Putin (e il suo mentore Aleksandr Dugin) credono ancora nella promessa di un impero eurasiatico guidato dalla Russia, marxista o meno.

Putin capì che la Russia era ad un bivio ed era necessaria una forte azione per salvare il paese da ulteriori saccheggi e dalla distruzione dei privilegi della burocrazia di Stato (KGB). Ha affrontato gli oligarchi e li ha spediti in galera. Si alleò con la Chiesa ortodossa e con lo spirito patriottico del popolo, è questo uno dei motivi per cui è tanto amato.

La Russia è ora più interessata alla sua potenza come nazione e alla sua burocrazia statale che a difendersi dal marxismo. Il Marxismo materialista si è trasformato ora nel marxismo culturale che viene sfruttato dall’elite occidentale. E’ il modo in cui controllano le varie società.

Infine, ricordiamo che la Russia non è un angelo. Putin è davvero un leader autoritario e il KGB è ancora attivo in diversi paesi. Il suo profilo è quello di un fascista. E’ ironico che il marxismo culturale venga utilizzato per attaccare la Russia, lo stesso strumento che quest’ultima ha utilizzato, con successo, per decenni, contro l’Occidente.

CONCLUSIONE

L’elite satanica occidentale sta usando le ONG per destabilizzare i paesi che si oppongono al suo nuovo ordine mondiale minando valori quali l’individuo, la famiglia, il patriottismo e la religione.

Sfruttando una tipica strategia della scuola di Francoforte, vengono utilizzati opinion leader e media per far credere che il cambiamento sia desiderato dal basso. Nei paesi integrati, si utilizza per lo più il “political correctness” e l’eco-nazismo (Greenpeace, WWF).

La cosiddetta “primavera araba” è stata finora, il miglior risultato raggiunto da questa strategia. Piccoli gruppi finanziati dalle elite, molte volte attraverso George Soros e le sue varie organizzazioni, diffondono il dissenso nella società. Nei paesi islamici, ciò ha determinato che i Fratelli Musulmani salissero al potere: si tratta di un’organizzazione massonica, che lavora per il NWO. Ora l’elite sta cercando di applicare la stessa strategia con la Russia.

Sembra vi siano tracce di resistenza, alle ideologie mondialiste occidendali, in Russia e forse in Cina. Questi paesi sono abbastanza controllati, ma il loro patriottismo e isolazionismo li rende casi particolari.

La geopolitica è ancora rilevante. Purtroppo, entrambe hanno potuto mantenuto parte della loro sovranità solo attraverso regimi autoritari (e nel caso cinese, con omicidi).


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