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Le organizzazioni giovanili pro-Cremlino devono garantire l'"elezione pulita" di Putin e "consolare i perdenti"
01.03.2012
Decine di migliaia di "našisty" [1] e "giovani guardie" [2] sotto le spoglie di osservatori di vari partiti e mezzi di comunicazione di massa riempiranno i seggi del paese per garantire la vittoria onesta di Vladimir Putin al primo turno. Della guida manuale del processo risponde il Cremlino.
Alla fine di gennaio l'ala giovanile dell'"Associazione dei giuristi della Russia" dichiarò che si sarebbe impegnato per il controllo qualificato indipendente delle elezioni presidenziali del 4 marzo. Così è comparso il Corpo degli osservatori "Per elezioni pulite", che già oggi conta più di 65 mila volontari (fondamentalmente giuristi) e ha sezioni in 81 regioni del paese. A dire il vero, in realtà risulta che i compiti di curatori dei centri nelle regioni sono occupati dai capi dei quartier generali della "Giovane Guardia" e gli attivisti fondamentali sono partecipanti a movimenti pro-Cremlino. Il finanziamento, come ha raccontato la curatrice del progetto per la regione di Belgorod [3], che già due volte è riuscita a passare a prendere soldi, viene ricevuto dalle regioni da parte del quartier generale moscovita dell'organizzazione. Tra l'altro i volontari non sono pagati. Gli viene garantito solo cibo e trasporto.
Il capo del Consiglio sociale per i diritti umani presso il presidente della Federazione Russa Michail Fedotov non molto tempo fa dichiarò a un incontro con i giornalisti che principalmente è importante creare un gruppo di reazione operativa. Secondo lui è indispensabile osservare gli osservatori, registrando ogni possibile violazione dei loro diritti o ostacolo al loro lavoro.
L'idea stessa, volontariamente o piuttosto involontariamente, è risultata presa in prestito dai "Naši". Le voci sulle intenzioni dei membri del movimento di osservare gli osservatori circolano da tempo. E' noto che già oggi a Mosca è in corso il Forum per il controllo civico "Monitoraggio dell'efficienza dell'osservazione delle elezioni", dove viene formato il corpo degli operatori del monitoraggio. Così nel testo per il discorso del gruppo di iniziativa per la creazione di un monitoraggio indipendente si parla di questi "timori": gli osservatori quest'anno sono particolarmente impegnati, in nessuna circostanza vogliono riconoscere le elezioni oneste e legittime. Di conseguenza, persone del genere portano in se un pericolo per la società: "Una dichiarazione resa efficacemente ed emotivamente dagli osservatori da tale posizione può portare con se (può essere presa come appello a) azioni illegali di alcuni gruppi di cittadini".
Il monitoraggio, secondo gli organizzatori della "duplice osservazione", sarà compiuto sul 10% dei seggi elettorali di Mosca, scelti a caso. In ciascuno di essi non meno di due operatori faranno videoregistrazioni. Nel corso di 12 ore (!) dalla fine del lavoro degli osservatori ai seggi elettorali gli operatori dovranno consegnare il videomateriale e i resoconti al Centro di Coordinamento. Allo stesso centro potranno consegnare le proprie note anche i "comuni mortali" che fanno gli osservatori. Un resoconto generale sarà pubblicato sui mezzi di informazione di massa.
Nel testo si fanno anche alcune raccomandazioni agli osservatori degli osservatori. Per esempio, per un attivista è vitalmente importante orientare l'osservatore sulla consistenza professionale e la trasparenza nei confronti della società (fare domande tipo "Per chi ha votato l'osservatore?"). "In tutto si prevedono due brevi interviste prima dell'inizio del lavoro e dopo la fine. A discrezione dell'osservatore (ma con registrazione obbligatoria del rifiuto). Non è obbligatorio, ma se qualcuno si rifiuta, anche questa è una determinata posizione riguardo alla trasparenza e un'aspirazione a mantenere l'incognito", – si dice nel documento. In generale il memorandum pone l'accento al massimo grado sull'individuazione di segni di lavoro "scorretto" degli osservatori piuttosto che sul rispetto dei loro diritti immediati. Inoltre si crea l'impressione che le forze dei "našisty" siano indirizzate ad allontanare gli osservatori "scomodi" o a raccogliere materiale compromettente su di loro.
Nella lista telefonica dei VIP partecipanti al forum, di cui dispone la redazione, ci sono note curiose negli spazi riguardo a chi è intenzionato a prender parte all'iniziativa e chi no. Così, per esempio, hanno dato il proprio assenso alla partecipazione alcuni membri della Camera Sociale [4]: il direttore dell'ufficio per i diritti umani di Mosca Aleksandr Brod, il direttore della fondazione "Ricerche sui problemi della democrazia" (che collabora attivamente con la CIK [5]) Maksim Grigor'ev, il co-presidente dell'Associazione non governativa per la difesa dei diritti elettorali "Controllo Civico" (che pure collabora strettamente con la CIK) Jaroslav Ternovskij, il direttore esecutivo di "Controllo Civico" Georgij Fëdorov e il segretario responsabile di questa organizzazione Denis Dvornikov.
Il titolare della cattedra di Società Civile dell'istituto statale di relazioni internazionali del ministero degli Interni russo di Mosca Vladislav Grib è pronto a prender parte all'iniziativa, ma solo "se sono d'accordo". Il membro del consiglio degli esperti scientifici dello VCIOM [6] Iosif Diskin – "se Ostrovskij insiste" (evidentemente ha in mente Michail Ostrovskij, vice-segretario della Camera Sociale). Il blogger-fotografo Dmitrij Ternovskij, che una volta si lamentò con il presidente della Federazione Russa per le limitazione a fare foto al Cremlino con un apparecchio professionale, "ha preso tempo per riflettere". Il telefono del conduttore televisivo di Aleksandr Gordon "è stato dato nell'anticamera di Demidov" (Ivan Demidov, ricordo, al momento è uno dei vice del capo della Direzione per la politica interna dell'amministrazione presidenziale) e il presidente dello VCIOM Valerij Fëdorov ha promesso di andare al forum "se in quel momento non sarà in riunione da Volodin [7]".
La direzione del processo da parte dell'amministrazione presidenziale può essere confermata da un frammento di discussione dei direttori dei progetti del movimento "Naši" in un gruppo specializzato di Google dei problemi che riguardano la distribuzione degli osservatori nei seggi di Mosca. La questione della distribuzione, secondo uno dei partecipanti alla conversazione, non è decisa dai direttori, in quanto Mosca "è un soggetto speciale e questo è deciso personalmente da Radij Chabirov (vice-capo della direzione per la politica interna dell'amministrazione presidenziale, "uomo di Surkov [8]"). E' indispensabile mettersi in contatto con lui e determinare in quali seggi concreti saranno inviati gli osservatori e in che modo riceveranno l'invio (da un candidato o dai mezzi o dai mezzi d'informazione di massa). "Per legge in un seggio possono essere inviati alcuni osservatori da parte di un candidato (questi semplicemente non possono trovarsi contemporaneamente nel vano per le votazioni). Cioè noi possiamo registrarci tutti come osservatori e questi a turno fotograferanno e osserveranno in proprio all'interno", – scrive un direttore a un altro. Dopo che Surkov è andato alla Casa Bianca [9], i suoi compiti per il coordinamento generale dei "našisty" nell'amministrazione presidenziale, secondo la nostra fonte, sono passati proprio a Chabirov.
Ma gli osservatori degli osservatori non sono ancora tutto. Dalle regioni porteranno a Mosca per le elezioni 25 mila "našisty". Il capo di "Gioventù Russa" [10] Vasilij Jakemenko ha lasciato un messaggio nella sua pagina di "VKontakte" [11]: "Il 5 marzo sarà reso noto che ha vinto Putin. Pochi, ma compatti ascoltatori e giornalisti di "Ėcho" [12] saranno infinitamente turbati. Si sforzeranno di raccontare il loro dolore nelle piazze nel corso di manifestazioni non autorizzate. Non potranno riconoscere la vittoria di Putin. Il loro compito è cercare di sostituire la volontà del popolo con la volontà della piazza. Si richiede qualche migliaio di giovani orientati pacificamente per lavorare come psicologi. Il nostro compito è consolare i perdenti, dargli fiori, ecc. Il raduno è il 5 alle 16.00 in piazza del Maneggio [13]. E' preferibile restare fino al 12, in quanto uno spettacolo potrebbe non bastare".
Un'attivista di Piter [14] ha raccontato che si prepara ad andare a Mosca da parte della "Rete sociale dei sostenitori di Putin" come osservatrice alle elezioni. "Alle tre andremo ai seggi elettorali. Prima avremo un programma di svago, un ritrovo, ci nutriranno bene con i buoni e alle nove di sera ci sarà un concerto con la partecipazione di stelle dello show business. Ci accompagneranno ovunque delle guardie e al seggio ci divideremo in gruppi di cinque persone, a ognuno dei quali sarà annesso un capo. Questi riprenderà con la telecamera e noi osserveremo… Il 5 resteranno a Mosca le persone ideologicamente forti e moralmente forgiate, che potranno andare in strada a difendere il loro punto di vista. Dobbiamo mostrare all'opposizione che siamo di più, che abbiamo votato per Putin. Se sarà un'azione pacifica o no, ancora non lo so. Siamo pronti a tutto", – ha ammesso parlando al telefono.
Alla redazione della "Novaja gazeta" è capitato un possibile preventivo per l'organizzazione e l'istruzione di tremila osservatori per due mesi, partendo dal quale si può supporre che lo stipendi di un dirigente federale dei "Naši" (10 persone) assommi a 1 milione 200 mila rubli [15]. In generale il processo di organizzazione e istruzione degli osservatori costerà al quartier generale 8 milioni di rubli.
Diana Chačatrjan, "Novaja gazeta", http://www.novayagazeta.ru/politics/51366.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)
[1] Definizione derisoria dei membri dell'organizzazione giovanile pro-Putin Naši (I Nostri).
[2] Definizione derisoria dei membri dell'organizzazione giovanile pro-Putin "Giovane Guardia".
[3] Città della Russia meridionale.
[4] Organismo intermedio tra potere e società civile privo di peso reale.
[5] Central'naja Izbiratel'naja Komissija (Commissione Elettorale Centrale).
[6] Vserossijskij Centr Izučenija Obščestvennogo Mnenija (Centro Panrusso di Studio della Pubblica Opinione).
[7] Vjačeslav Viktorovič Volodin, capo dell'amministrazione presidenziale.
[8] Vladislav Jur'evič Surkov, vice-premier e "ideologo" di Putin.
[9] Nome non ufficiale della sede del governo russo.
[10] Altra associazione giovanile pro-Putin.
[11] "InContatto", sorta di Facebook russo.
[12] "Ėcho Moskvy" (Eco di Mosca), radio indipendente.
[13] Piazza adiacente alla Piazza Rossa.
[14] Nome colloquiale di San Pietroburgo.
[15] Oltre 30.700 euro.
[16] Oltre 204.900 euro.
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