![Puttane e puttanate Puttane e puttanate](http://m2.paperblog.com/i/190/1901994/puttane-e-puttanate-L-ZXrncH.jpeg)
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Dietro quell’anatema, rivolto a tutte le coscienze, c’è la precisa volontà di affermare una generale colpevolezza, un viscido richiamo all’egualitarismo del peccato, volto a nascondere le responsabilità morali e penali di qualcuno. Sì, perché se tutti noi siamo colpevoli, l’indulgenza plenaria diventa una forma oculata di rispetto: verso di noi, verso la nostra coerenza, verso la nostra reale natura. Purtroppo, però, non è così: non è una questione di mera concupiscenza. Non basta mettere del fango nel ventilatore per insozzare le vesti di una pur esausta nazione.C’è un’altra Italia che rifiuta, per dirla con Borsellino, il puzzo del compromesso. C’è un’Italia che allibisce di fronte al tentativo, quello sì talebano, di adescare minorenni. C’è un’Italia che non è costruita attorno al Palasharp di Giustizia e Libertà, e ciononostante prova imbarazzo all’idea che il proprio capo di governo possa aver pagato escort ed olgettine, mentre frattanto un suo ministro inaspriva le pene per il reato di sfruttamento della prostituzione. Scriveva quel genio sregolato di Corrado Guzzanti: “Ci avevano detto che avrebbero tolto le mignotte dalla strada. Ci chiedevamo dove le avrebbero messe. Ingenui!”. E’ questo il punto: c’è un’Italia ingenua, pulita, perfino pudica, che mal sopporta le continue menzogne a reti unificate. E’ un’Italia, insomma, che vuole voltare pagina per consentire alle migliori energie del paese di essere valorizzate sulla base del merito e della competenza. C’è un’Italia che non si sente puttana, nonostante le intemerate di Ferrara, e che la sera – quando spegne la luce – soffoca con un pensiero: puttana loro.