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Qatargate: “Chi sa parli”   l’appello di Garcia

Creato il 15 marzo 2013 da Mbrignolo
La copertina dell'ultimo numero di France Football

La copertina dell’ultimo numero di France Football

INCHIESTE (Milano). Poco meno di due mesi fa, il settimanale France Football pubblicò una lunga inchiesta che avrebbe evidenziato episodi di corruzione nel processo che portò alla assegnazione della Coppa del Mondo del 2022 denominando lo scandalo Qatargate. Nell’ultimo numero France Football presenta una intervista esclusiva, ripresa da Sporting Intelligence, a Michael Garcia, il responsabile FIFA per le indagini sui casi di corruzione. Il primo punto che Garcia, ex procuratore negli Stati Uniti, tiene a precisare è la sua completa autonomia dall’organismo mondiale che potrebbe essere pesantemente coinvolto nelle indagini: “Non vi è alcuna supervisione della FIFA sulle mie azioni, sono totalmente indipendente dalla organizzazione”. E  lancia un appello a tutto il mondo del calcio: “Se sapete qualcosa è questo il momento di uscire allo scoperto. Vi sono molte cose che possono essere fatte, nel rispetto delle leggi, per proteggere il vostro anonimato”.

E’ molto chiaro Garcia, “Sapete qualcosa? Ditemelo. Sto lavorand duramente per portare alla luce quanto è realmente accaduto. Abbiamo creato appositi canali che possono essere utilizzati da chi sappia qualcosa on qualsiasi aspetto relativo alla Coppa del Mondo. Persone hanno parlato, scritto articoli ma fino ad ora non vi è mai stato un organizzazione ufficiale incaricata di questa indagine e ora che ci sono è importante che le persone vengano a parlarmi di quanto sono a conoscenza”. Difficile definire con precisione quanto potrebbero durare le indagini, mancano dati sulle informazioni realmente a disposizione; “la materia è molto complessa, credo sia una buona opportunità per tutti. Io non alcuna idea precostituita; quando si parla con la gente della Coppa del 2022 le opinioni sono molto radicali, gli interessi in gioco molto alti. Presterò attenzione ad ogni aspetto e esaminerò tutte le informazioni con lo stesso grado di imparzialità che arrivino dagli Stati Uniti, dal Qatar, dalla Russia o dall’Australia”.

Secondo l’inchiesta di France Football, vi sarebbero prove che nel dicembre del 2010 non solo il Qatar “comprò” i voti di Hayatou e Anomua per una somma di un milione e mezzo di dollari ma che venne speso anche poco più di un milione di dollari per assicurarsi i voti dei quattro rappresentanti africani. Il resto alla prossima puntata.

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