Ebbene, è arrivato il momento di portare un po’ di Natale anche qui visto che io sono in modalità festiva già da quasi un mese (complice l’albero che sbrilluccica dal 25 novembre)… per me Natale non è mai troppo presto e non dura mai abbastanza! E quale modo migliore di celebrarlo se non con il primo post ufficiale della rubrica QDCPI – QUALCOSA DI CUI PARLARE (INSIEME). Se non rammentate le origini di questa collaborazione con Enrica, Bri, Erika e Serena, potete trovare QUI il post di presentazione ed alla fine di questo delirio i pulsanti con cui raggiungere la loro versione dell’articolo di oggi che ha un titolo direi sufficientemente esplicativo: cosa rende Natale il mio Natale, riassunto in cinque pratici punti!
Ci sono molte cose che rendono unico il Natale, ognuno di noi ha dei piccoli riti, delle usanze, delle consuetudini che caratterizzano queste giornate festive (sia prima che dopo il fatidico 25 dicembre). Senza stare a pontificare sull’intrinseco significato della festività, io ritengo che sia una tradizione che va ormai ben oltre il significato religioso e piuttosto affonda le radici in una solida matrice culturale sdoganata un po’ in ogni parte del mondo. Per questo motivo non troverete nella mia lista “stare con le persone che amo”, perché è una cosa scontata e perché è una pratica che ormai ho adottato da molto tempo anche nella vita quotidiana. Troverete forse qualche altra banalità, ma sono le banalità che rendono magico questo momento dell’anno (che amo tanto quanto la mia adorata estate).
Quindi ecco i miei 5 must del Natale!
1. LE LUMINARIE
Per una persona come me per cui lustrini e paillettes rappresentano il top dell’eleganza (per non dire una religione) non si può pretendere che le lucine che invadono le città in questo periodo non diventino motivo di attrazione e di felicità. Fosse per me ci sarebbero cascate di led bianchi tutto l’anno ad ogni crocevia ed effetti luminosi su tutti i viali alberati del mondo. Ma mi rendo conto che così si perderebbe un po’ l’atmosfera fiabesca tipica del Natale (oltre a consumare una quantità imbarazzante di energia elettrica), motivo per cui mi accontento e mi godo al massimo lo splendore delle luminarie in questa manciata di splendenti notti.
2. LA TOMBOLA
Questa è una tradizione che, ahimè, da molti anni non pratico più ed è probabilmente ciò che mi manca di più delle mie festività natalizie di quando ero bambina. Era tradizione ritrovarsi in famiglia con zii e cugini e fare la tombolata serale. Era una lotta senza quartiere in cui spesso io e la mia sorellina eravamo facilitate nella vittoria da qualche zio compiacente. Mentre si giocava davanti il caminetto (rigorosamente a legna) si sgranocchiava frutta secca o panettone, con l’impazienza di sapere che avrebbe vinto il gruzzoletto. Fra i tanti ricordi della mia infanzia questo è uno dei più calorosi che mi accompagnano e spero caldamente di reintrodurla di nuovo un giorno.
3. I FILM SUL NATALE
Vabbè, qui si potrebbe aprire un capitolo lungo un romanzo (ma vi grazio, altrimenti arriva l’epifania!). Chi mi legge sa che ho gusti piuttosto snob in fatto di cinema, storco il naso sulle commedie, evito i blockbuster, eppure il Natale mi rende più buona (o pietosa) e mi coinvolge anche in quei generi che normalmente ripudierei. Fatto salvo che ancora non sono arrivata ad apprezzare i film del pomeriggio di Canale 5 di questo periodo, ci sono alcuni cult che a Natale devo vedere, a partire dall’intramontabile Love Actually (da cui è tratta l’immagine qui sopra, la più bella dichiarazione d’amore della storia del cinema, probabilmente), a Il diario di Bridget Jones, passando per L’amore non va in vacanza e Mamma ho perso l’aereo, senza dimenticare che non è Natale senza Una poltrona per due!
4. A TOUCH OF RED
Qui si parla tanto ma non è ancora venuta fuori la féscion bloggher che è in me. Forse perché non c’è, AHAHAH! Scherzi a parte, il Natale permette di osare anche nel nostro look: si possono azzardare lustrini, abiti color oro, coroncine e dettagli stravaganti che durante l’anno sono piuttosto fuori luogo (per chi almeno non frequenta l’Upper East Side come me). Fra tutte le possibilità cromatiche che il natale ci offre generosamente quello che io apprezzo di più è il tripudio del rosso (magari con qualche punto luce d’oro) che si declina sapientemente tra abiti, accessori e make up, rendendo coraggiose anche le schiave dei colori neutri che “stanno bene con tutto” che abbandonano marrone-beige-nero in favore di un elegante touch of red, il colore del natale per eccezione! Osate, donne, osate! Se non con un avvolgente abito in seta come quello che qui indossa Natasha Poly, almeno con un bel rossetto rosso abbinato ad una manicure rosso cardinale… è la vostra occasione, rendetemi orgogliosa!
5. LA FESTA DELLA VIGILIA
Tradizione vuole che la vigilia di Natale si passi a casa trangugiando un cenone faticosamente preparato tutto il giorno dalle esperte mani della mamma. Io non ho mai avuto la tradizione della grande cena della vigilia, da me si mangia dal 25 mattina al 26 sera (povero stomaco, cosa dovrai digerire!). Tanto più che lavorando fino alle 20 della vigilia il mio ultimo pensiero è mettermi a spignattare. Una tradizione recentissima (iniziata l’anno scorso ma che felicemente posso protrarre anche quest’anno) è quella di passare la sera della vigilia con gli amici più cari a fare festa come se non ci fosse un domani, con prosecco a fiumi ed un sofisticato dj set dei miei dj-amici del cuore (per questa marchetta sapete che canzoni dovete mettere per ringraziarmi!!) ovviamente attendendo la mezzanotte per baciare tutti (con relativo stampo di labbra rosse sulla guancia!) mentre Mariah intona “All I want for Christmas is you”.
Ed ecco i miei banalissimi 5 must del Natale, adesso correte a scoprire quali sono quelli delle altre e ovviamente non esitate a dirmi quali sono i vostri!!