Nel XX secolo il robot antropomorfo è diventato una figura familiare nella cultura popolare grazie a libri come “Io robot” di Isaac Asimov e a film come “Guerre Stellari”.
La popolarità del robot antropomorfo nella fantascienza fa pensare che la gente sia ben disposta all’idea che un giorno questa macchina si muoverà tra noi per aiutarci e magari anche per farci compagnia.
Il robot, negli ultimi anni, si è evoluto diventando un robot antropomorfo, aumentando sempre di più i gradi di libertà, la precisione, la velocità e la capacità di carico. Adesso il robot antropomorfo in campo industriale svolge lavorazioni accurate come forature, smerigliatura, fresature, verniciature, smaltature e tagli con il laser ed è dotato di sistemi di visione molto precisi.
Anche se il robot antropomorfo ha un ruolo centrale nelle industrie, come quella automobilistica dove ormai ce n’è uno ogni dieci operai, è certo che dobbiamo fare ancora molta strada prima che il vero robot antropomorfo raggiunga le prestazioni dei suoi simili della fantascienza.
E’ stato più difficile del previsto fare in modo che computer e robot riuscissero a percepire l’ambiente circostante e a reagire rapidamente e con precisione agli stimoli esterni.
E’ molto difficile dare ai robot capacità di orientarsi in relazione agli oggetti presenti in una stanza, reagire ai suoni e di interpretare i discorsi o di afferrare semplici oggetti.
PERCHÉ COSTRUIRE ROBOT ANTROPOMORFI SOMIGLIANTI ALL’UOMO?
C’è chi sostiene che un robot antropomorfo dovrebbe avere la forma che più si adatta al compito che deve svolgere, e questo è senz’altro quello che succede per i robot antropomorfi industriali.
Esiste, però, una ragione per costruire un robot antropomorfo dall’aspetto umanoide che va al di là della pura sfida tecnologica: sebbene altre forme possano essere adatte ad uno scopo specifico, la forma del robot antropomorfo umanoide, con la sua versatilità che comprende la possibilità di correre, saltare, arrampicarsi, manipolare oggetti in posizione eretta, ha contribuito a rendere l’uomo la razza dominante del pianeta.
Bisogna però dire che anche se il mondo attuale è strutturato a misura d’uomo, il che potrebbe rendere conveniente la forma umana anche per le macchine, la situazione dell’industria robotizzata è diversa.
Le aree di produzione sono strutturate a misura di robot antropomorfo, e non è prevista la compresenza di uomini e macchine, soprattutto per ragioni di sicurezza. Quindi, ad oggi, nelle industrie servirebbe ben poco avere robot antropomorfi di forma umanoide.
ROBOT ANTROPOMORFI UMANOIDI
Ad oggi l’uomo sta comunque portando avanti lo studio di robot antropomorfi con sembianze umane, anche se a livello industriale per ora non è poi così utile e fondamentale. Forse questi studi proseguono perché creare un robot antropomorfo umanoide è la sfida più difficile da vincere: imitare il corpo umano, la macchina più perfetta che possa esistere.
Ecco alcuni dei prototipi più curiosi di robot antropomorfi umanoidi costruiti fino ad oggi:
- iCub: Alto 1m, pesa 22 kg e ha l’aspetto di un bambino, iCub è un robot antropomorfo umanoide dedicato allo studio e alla ricerca della capacità cognitiva umana e dell’intelligenza artificiale. La scelta estetica così particolare è dovuta al fatto di voler studiare attraverso questo robot antropomorfo la manipolazione umana, in particolar modo quella dei bambini, che tramite essa apprendono l’interazione con l’ambiente circostante sviluppando così la cognizione umana.
- HRP-4C: Soprannominata Miim, è un robot antropomorfo umanoide femminile di altezza 158 cm per 43 kg di peso sviluppato dal giapponese AIST. Monta una testa e un volto umani che può muovere in modo realistico. Il software vocale di Miim, che include la capacità di distinguere i suoni, supportato da un programma di riconoscimento vocale, la rende capace di sostenere conversazioni e di cantare.
- Topio: Robot antropomorfo umanoide bipede sviluppato dalla vietnamita Tosy, concepito per giocare a ping-pong insieme a un essere umano. Alto 188 cm per 120 kg di peso possiede 39 gradi di libertà, di cui sette solo nel braccio.
- Roxxxy: Come si intuisce dalla tripla X, l’hanno fatto, hanno creato un robot antropomorfo femminile, un ginoide, avente come scopo l’intrattenimento sessuale. Sviluppato dalla TrueCompanion, con sede in New Jersey, ROXXXY è alta 170 cm e pesa 54 kg, pelle sintetica, protesi al silicone e un sistema di intelligenza artificiale che consente di apprendere le preferenze del cliente.