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Umani e robot: serviranno le Tre Leggi?

Creato il 15 febbraio 2013 da Sulromanzo

 

Robot
Robot Theater Project è un progetto nato in Giappone quattro anni fa dall’incontro tra un drammaturgo, Oriza Hirata, leader del collettivo teatrale Seinendan Theater Company e figura importante del teatro giapponese contemporaneo, e un ricercatore nel campo della robotica all’Università di Osaka, Hiroshi Ishiguro.

 

I risultati sono davvero singolari, ma affascinanti. Un Geminoid-F e due Robovie 3 affiancano attori in carne ed ossa in una pièce; hanno bisogno di essere diretti da un operatore dietro le quinte, oppure “recitano” sulla base di una parte preregistrate, questo è vero, ma sembra di essere già sulla strada del futuro.

 

L’idea di un sempre maggiore avvicinamento (e a un certo punto anche “avvicendamento”?) tra umani e androidi, non è per nulla peregrina. E se perfino David Levy, ricercatore presso l’Università di Maastricht, ha dichiarato che entro il 2050 vi saranno matrimoni fra umani e robot, quali argomenti si possono opporre?

 

Si potrebbero fare molti esempi relativi ai frutti delle più recenti ricerche in campo robotico: da Asimo di Honda, al Geminoid-F di cui sopra, passando HRP-4C e Nao, la sensazione perturbante, nel senso freudiano del termine, cioè quello più proprio, di ritorno del rimosso, è davvero notevolissima.

 

Potrebbe dunque essere lecito chiedersi: nel momento, a quanto pare abbastanza prossimo, in cui gli androidi saranno in grado di agire al di là dello stretto controllo umano, sarà davvero necessario ricorrere alle celebri Tre Leggi della Robotica che Isaac Asimov ideò a partire dagli anni Quaranta?

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