Quale civiltà condanna all'ergastolo un tredicenne?

Creato il 22 marzo 2012 da Laperonza

Un ragazzino di 13 anni rischia, negli USA, di essere condannato all’ergastolo. E’ accusato dell’uccisione del fratellino e sembra che le prove siano schiaccianti ma questo non ha importanza. Quello che conta è che una società che condanna al carcere a vita un bambino è una società malata, in punto di morte. E’ il sintomo inequivocabile che la nostra civiltà sta declinando inesorabilmente. Una società che non cerca la soluzione ai problemi ma li elimina usando il sistema più celere non si può definire civile. La giustizia deve sempre puntare al recupero del reo e solo quando questo sia davvero irrealizzabile può pensare a misure detentive drastiche. In questo caso il reo non è nemmeno tale, in quanto non si può dare ad un bambino la colpa di una serie di situazioni familiari e sociali che hanno portato al dramma della morte del fratello. Non vedo colpe in lui, ne vedo molte di più nella famiglia e soprattutto ne vedo nella società. Quella stessa società che punta a nasconderlo per sempre dentro a un carcere, nascondere il problema come lo sporco sotto il tappeto e uscirne con la coscienza lavata.

Luca Craia


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