Quali verità per la manovra Tremonti?

Maurizio Lupi, Piero Fassino e Pierferdinando Casini ieri sera si sono incontrati a “Porta a porta”. Sintonizzato sul programma di Vespa il mio fedele televisore – che da qualche giorno ha finalmente deciso di ricevere anche rai e mediaset in digitale – inizio a sentire i discorsi tra gli ospiti. Non ascoltavo, sentivo solamente. Infatti non saprei cosa dire cosa stessero dicendo, posso solo affermare che ad un certo punto ho acceso il cervello su una frase di Fassino. Lasciando perdere le lunghe e variegate premesse, mi sembra che il Piero abbia sottolineato un argomento abbastanza rilevante.

Fassino rimprovera il ministro e la maggioranza di essere poco sinceri nei confronti del cittadino comune. Il cittadino comune di solito non conosce funzionamenti e procedure burocratiche – amministrative della Pubblica Amministrazione, per cui spesso si accontenta di sentirsi dire che la nuova manovra finanziaria di Tremonti non aumenterà le tasse. Ma davvero così può essere? Fassino cerca di spiegare che la realtà non è proprio questa. La realtà prende di mira sprechi, evasione fiscale, stipendi di funzionari e parlamentari ma non è detto – anzi, è impossibile – che il cittadino non risentirà di questi tagli vedendosi aumentare tariffe e prezzi di beni e servizi necessari al proprio nucleo familiare.
Pierferdy intanto sottolinea di come persista il malcostume di evidenziare solo gli aspetti positivi del governo da parte della maggioranza e di screditare a tutti i costi la stessa da parte dell’opposizione. Non si bada più all’obiettivo primario del benessere dello Stato e dei suoi cittadini. Infatti il nostro buon PdR Napolitano si è sentito recentemente in dovere di ricordare che “Non dobbiamo smarrire il senso comune dell’interesse generale” (Enrico De Nicola).

Perdonali Napy perchè non sanno quello che fanno.