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Quando è la tua attenzione ora? Mental training, linee del tempo e concentrazione

Creato il 06 ottobre 2010 da Ekis Sport Coaching @Ekis_srl

Come lo sport coach aiuta a superare l’ansia e la frustrazione della gara attraverso il mental trainingLo so, me ne rendo conto... il titolo di questo articolo potrebbe apparire strano... e la domanda è strana... e cosa c’entrano il mental training e la concentrazione con queste “linee del tempo” (chissà che roba è!!!)? Forse che lo sport coach debba fare il metereologo???? :-) No no frena un secondo, lascia che ti spieghi meglio :-)

La domanda che ti faccio nel titolo è assolutamente corretta e voluta: intendo proprio “in quale momento è la tua attenzione ora, mentre stai leggendo?”. E’ qui con me oppure la tua mente sta viaggiando e stai pensando ad altro (tipo “appena finisco di leggere l’articolo devo chiamare quella persona...” o cose del genere)?

Ho notato che spesso gli atleti in gara non ne hanno consapevolezza.

Partiamo da un concetto base: tempo e spazio sono relativi. Beh il concetto immagino non ti sia nuovo, anche Einstein lo diceva: “tutto dipende dal punto di vista dell’osservatore”.

Quindi il tempo non esiste. Non esiste il passato, non esiste il futuro. Ok la metto giù meno apocalittica :-) Abbiamo ricordi del passato (ad esempio fantastiche gare che abbiamo fatto oppure altri incontri un po’ meno riusciti) e abbiamo ricordi per il futuro (il come pensiamo possa andare la prossima gara, ad esempio), tuttavia l’unico momento che realmente esiste è questo attimo qui ed ora, il presente (ops è già andato, ora ce ne è un altro… ops andato anche questo :-) ).

Qualche tempo fa, durante una conferenza sul mental training nel golf, alcuni giocatori mi chiedevano come poter gestire l’ansia e la frustrazione in gara. Nella mia prima immagine mentale mi è venuto da sorridere perché ho pensato a colline verdi, prati curati, alberi, laghetti, silenzio… e mi sono chiesto: come si fa a creare ansia e frustrazione in un ambiente del genere? Ma ormai so perfettamente qual è la risposta… l’ansia e la frustrazione (così come le sensazioni in genere) non dipendono da ciò che troviamo all’esterno (ovviamente ne vengono influenzate) ma primariamente da ciò che facciamo col nostro cervello.

Chiediti: “QUANDO è la mia attenzione ora?” Noterai che solitamente l’ansia si genera quando la tua attenzione si sposta verso il futuro e il tuo cervello inizia a creare delle immagini mentali di insuccesso.

Tantissimi atleti con cui faccio lavoro di sport coaching sono abilissimi a pre-occuparsi. Ossia si occupano prima di qualcosa che accadrà poi. Nello specifico solitamente immaginano la gara che ci sarà dopo qualche giorno (soprattutto se si tratta di incontri importanti) e iniziano a vedersi in difficoltà, sentono il pubblico che fischia, immaginano il selezionatore che li depenna dai possibili convocati in nazionale (o nelle categorie maggiori)... cominciano ad utilizzare un dialogo interno “super potenziante” del tipo “oddio nelle gare importanti faccio sempre male... speriamo di non sbagliare!” (o cose simili) e iniziano a sentirsi a disagio creando... ANSIA! Ma pensa un po’, non l’avrei mai detto :-)

Ma la domanda importante è un’altra: a cosa serve pre-occuparsi??? Come dico sempre in queste occasioni, se proprio vuoi pre-occuparti, fallo in modo positivo: visto che il cervello è il tuo (fino a prova contraria :-)) puoi scegliere tu al modo in cui pensare alla gara! Immagina che i gesti tecnici ti vengano, vediti sicuro e sciolto nel fare le cose: crea nella tua mente un’immagine dettagliata del successo (qualunque cosa significhi successo per te).

La frustrazione invece si crea quando la mente si sposta nel passato e si associa a ciò che è andato male prima… il classico esempio è un punto importante che l’atleta ha sbagliato in un momento topico della gara e che poi, però, si porta dietro nelle successive azioni, inanellando una serie di azioni negative.

In entrambi i casi, ansia e frustrazione, la tua attenzione non è nel presente.

Quindi ogni volta che sei in un momento importante della gara ed inizi a sentire preoccupazione, nervosismo, frustrazione, ansia, stress, ecc. chiediti: “QUANDO è la mia attenzione ora?”.

Se è nel futuro cambia le immagini (già che immagini il futuro, almeno immaginalo come lo vuoi!) e ritorna nel presente.

Se è nel passato, dissociati dalle immagini, rimpiccioliscile, allontanale e rendile offuscate e poi riporta la tua attenzione nel presente.

Ricorda di chiederti: “QUANDO è la mia attenzione ora?” e allenati ad agire sempre quando sei con la mente nel presente, questo è l’unico momento che conta… ops è già passato… :-)

Alessandro Mora
Di Alessandro Mora


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