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Quando il graffito ci piace

Creato il 04 giugno 2010 da Riprendiamociroma

  
Il post della domenica diventa un po' il "post delle buone notizie". Non tutti i graffiti a noi ci fanno schifo. A volte un bel graffito, o meglio un bel murales, può costituire perfino un'opera di arredo urbano. Quando è concepito con un criterio, se è rispettoso del contesto, se realizzato da mani esperte. E' il caso, ad esempio, di Piazza Fabrizio de André, alla Magliana. La piazza, nata nel 2002 come intervento di riqualificazione di un'area adibita a parcheggio, è stata infatti decorata con bellissimi murales ispirati alle canzoni del cantautore genovese. Gli autori dei disegni sono cinque giovani romani di età compresa tra i 22 e i 34 anni. Ma com'era la situazione preesistente? E' abbastanza facile intuirlo. Muri grigi, devastati dalle tag e dalle scritte selvagge. Ce lo spiega bene Gianni Paris, Presidente del XV Municipio: "Queste mura erano una lavagna per messaggi privati. Noi abbiamo evitato il degrado e dimostrato come sia possibile convogliare l'energia dilagante tra i giovani artisti". E rilancia: "Il prossimo intervento sarà alla stazione di Villa Bonelli". Alessandra Carloni, una delle realizzatrici dell'opera: "Lavorare alla Magliana è stata importante come esperienza umana, tra le signore che prima ci guardavano come teppisti e poi ci hanno adottato, ci portavano il caffè mentre tra dicembre e gennaio, lavoravamo in strada al freddo. In più, per qualcuno di noi è stata la prima esperienza su ampi spazi pubblici. Nessuno di noi, poi, aveva mai lavorato su un muro". Insomma, una bella storia che restituisce a Roma una piazza gioiello molto amata dal quartiere. La speranza ora è che queste mura non vengano devastate dai soliti vandali che si spacciano per artisti. Per il futuro auspichiamo che si continui con questa politica: concedere mura agli artisti che vogliano cimentarsi con opere di arredo urbano, tolleranza zero verso i vandali che devastano i muri di Roma.


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