Quando il potere si fa accattone

Io che sono uno straccione, "eroe di mamma mia solamente" (nemmeno tanto) come cantava il poeta, resto sgomento di fronte alle cifre uscite fuori dal computer della segretaria del costruttore Diego Anemone. A quanto pare il più "fortunato" appaltatore d'Italia ha passato gli ultimi dieci anni (almeno) a girare col portafogli in mano a saldare conti in nome dei vari Scajola, Lunardi, Balducci e mons. Sepe. Uomini di potere che, probabilmente a loro insaputa, si facevano pagare veramente di tutto: dalla terra per i vasi della segretaria di Scajola (83,20 euro) alla torta del monsignore (23 euro). Ma l'elenco è lungo e comprende pagamenti di grosso calibro come i 250mila euro versati per la casa della figlia di Lunardi Martina o i quasi 400mila spesi in più riprese per la famigerata casa di via Fagutale del "brutto addormentato nel lordo" (Sciaboletta Scajola). Non mancano le spese in favore di Superman Bertolaso: vacanze a Marilleva (20mila euro) e spese di lavanderia (150 euro). Colpisce il conto di 500 euro e rotti pagato a nome di Sepe, evidentemente non di sole rose è fatto l'odor di santità. Il più sfacciato di tutti appare Balducci, quello col figlio attore-canissimo e con la Micra assicurata a Spese di Anemone. E le multe pagate sempre da Anemone. Ci sono inoltre 5mila euro di cartelle esattoriali, oltre 3mila euro per un quad, persino, udite udite, 26 centesimi di euro per la produzione dello stato di famiglia in comune. Ah purciari!