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Quando l'erotico diventa un gioco: "Ragazza entra in un bar" di Helena S. Paige

Da Alessandraz @RedazioneDiario

Pubblicato da Redazione Cari lettori,

come ormai sapete la Redazione di Diario deve sempre partorire idee folli altrimenti non è contenta e anche questa recensione non scappa a questa regola ormai assodata. Non sappiamo quanti di voi conoscano i libri-game, libri che andavano di moda negli anni ’90, nell’era pre-videogiochi supertecnologici, quando ancora ci si divertiva con un libro, un dado e un foglio di carta. Ebbene un libro-game è un libro che durante la lettura ti propone dei bivi, delle decisioni da prendere e in base alle scelte la storia prenderà una strada oppure un’altra.Da domani 5 luglio sarà disponibile in anteprima mondiale su tutti gli store online un libro digitale, Ragazza entra in un bar, della casa editrice Rizzoli, che ha le stesse caratteristiche di un libro game. 

Noi ragazze della Redazione lo abbiamo letto per voi e ci siamo divertite un mondo, non solo nel corso della lettura, ma anche a scrivere questa recensione.Quando l'erotico diventa gioco: Autore: Helena S. Paige
Titolo: Ragazza entra in un barCasa editrice: RizzoliGenere: RosaFormato: E-bookPagine: 214Prezzo: € 6,99 (dal 5 al 7 luglio incluso il prezzo dell'ebook è di € 3,99)Data pubblicazione: 5 luglio 2013Trama: La tua migliore amica non può raggiungerti nel locale esclusivo dove avevate un appuntamento. Potresti tornare a casa oppure provare a divertirti. Accettare l'invito nella sala vip da parte di una rockstar? O quello di un ricco uomo d'affari, un po' Christian Grey, un po' George Clooney, per sperimentare nella sua lussuosa suite i giocattoli chiusi nella ventiquattrore di pelle? Insegnare qualche tecnica al barman giovanissimo e inesperto ma con un fisico da urlo? Seguire un'artista misteriosa nella galleria dove espone quadri erotici di cui lei stessa è il soggetto? O salire con una guardia del corpo sull'Aston Martin del suo boss? O ancora tornare a casa per fare la conoscenza del nuovo vicino? Tocca a te scegliere, e ogni possibilità apre le porte a una diversa avventura sexy, unica e appagante.
RECENSIONEIl libro-game è prima di tutto un gioco, un momento ludico in cui perdersi e staccare la spina ed è proprio con questo spirito che dovete leggere e avvicinarvi alla lettura di Ragazza entra in un bar. 

Se saprete cogliere questa sfumatura, la lettura vi divertirà molto e vi saprà conquistare. In effetti nessuno degli elementi che generalmente strutturano un libro svettano per originalità o forza in questo testo scritto da Paige Nick, Helen Moffett, Sarah Lotz con lo pseudonimo di Helena S. Paige, ma quello non è l’importante.L’elemento fondamentale è il divertimento, giocare con i bivi, i personaggi e osare ciò che normalmente non faremmo mai, nemmeno se alcune delle strade si realizzassero davanti ai nostri occhi una sera durante un’uscita al bar. 

Quando l'erotico diventa gioco: Lo scopo è intrattenere, divertirsi, e questo libro permette di fare tutte queste cose; se poi avete la possibilità di leggerlo in contemporanea con le amiche, allora i commenti, le risate, le scelte di una o dell’altra radiografate attentamente dalle vostre compagne, vi apriranno a un momento di frizzante complicità del quale probabilmente serberete un ricordo per lungo tempo. 

Qualcuno potrebbe notare le atmosfere solo abbozzate, le storie al limite del surreale (qualcuna parlerebbe di fantascienza pura) che punteggiano avances e scene di sesso “caliente”, i personaggi stereotipati  ma che personaggi stereotipati diremmo noi! –, il tutto raccontato con uno stile semplice, lineare ma ironico e divertente e quindi…. perché no?! 

Lasciamoci trasportare per un po’ in un mondo di frivolezze e divertimento senza impegno e, con molta ironia, chiudiamo fuori i pensieri e gli impegni giornalieri e godiamoci del sano puro divertimento.


E per darvene una prova ecco i nostri commenti personali durante e a fine lettura. Un momento di leggerezza che non annoia e per giocare un po’ con noi vi chiediamo: qual è il vostro colore preferito?...

Scegliete un colore e leggete il commento corrispondente:

1) Rosso Valeria
2) Verde Gabriella
3) Azzurro Antonella
4) Cobalto Stefania
5) Fucsia Elena
6) Arancione GinaQuando l'erotico diventa gioco: Gabriella


Prima scena "Scelta delle mutande adatte in puro stileBridget Jones". E già, perché una ragazza single che deve andare in un bar con il possibile intento di rimorchiare, deve fare una scelta oculata.

– Mutande comode?– Mutande contenitive?– Perizoma sexy? (chissà perché del perizoma è specificato il colore – viola, di pizzo coi bordini di seta  mentre delle altre mutande no!)– NIENTE??? O___O
Ragazze, voi che vi mettete?Io opterei per le mutande comode, perché quando sto scomoda mi innervosisco per un nonnulla, e stasera non mi sembra proprio il caso...[...]Ma insomma, ditelo che ci dovevamo mettere il perizoma! Tutte le strade portano al perizoma (che fa rima con Roma). E dire che a me il viola non piace neanche, quindi è impossibile che ne abbia uno nel mio cassetto delle mutande. Tutt'al più leopardato...

OK, sono (s)comoda nel bar e benedico quella bidonista della mia amica Melissa.Comunque lo dico chiaro e tondo: è vero che mi piace giocare, ma sono poco propensa alle avventure. Io sono una rommmmanticae quindi mi attacco al primo che ha folgorato la mia fantasia, ovvero il baby-barista. Tutte le altre strade, fra parentesi, mi spaventano-disturbano un pochino. Quindi io cerco di andare sul sicuro per la mia strada, OK?

E dunque, lasciatemi il baby-barista perché l'ho visto prima io! :P


Quando l'erotico diventa gioco: Stefania
Allora.Io voglio capire perché non posso mettermi la pancera. IO ESIGO LA PANCERA.Sinceramente. Non mi sento a mio agio in quel filo interdentale violaceo. E poi io non sono tipo da rimorchio, o meglio, lo sono fin troppo. Nel senso che sono morbida come un rimorchio da camion.

However. Visto che devo proprio mettere il perizoma e i tacchi, almeno scelgo un profilo comodo.

Scelgo di giocare in casa, mi appollaio sullo sgabello del bar, flirto con il barista (a proposito, bel B side Si guarda ma non si tocca, Stefy!) e rimango in attesa... della rockstar?! Oh, yeah. Il batterista figo.

Occhei, procediamo. Confesso che non amo la tequila, troppo amara. Sono più un tipo da mojito, ma tant'è. Se bevo a stomaco vuoto parto pure con un Martini annacquato. Il batterista è intrigante, non so perché me lo immagino con la faccia di Beckham (saranno i tatuaggi?) e ricco in maniera scostumata (sarà la truzzaggine?)Insomma.

Scena di sesso che Ossignore-no-ma-anche-sì-continua-non-ti fermare-rivoltami-come-una-cotoletta.E poi... poi.La debacle. Clamorosa e rovinosa. Il morale si è afflosciato (mentre altra roba rimaneva sulla breccia a lottare coraggiosamente.)

Il finale di scena è assolutamente esilarante.Meno male che arriva la tibia frantumata e gli scatoloni del vicino strappamutande e scrittore (vabbè, nessuno è perfetto).No, non sono andata da Melissa. Mi ha mollato in un bar da sola, a fare da esca a un pappone ipertricotico e sudaticcio.Quasi quasi torno indietro e provo a cercare il sentiero che mi porta al fighissimo Miles... anche se temo le conseguenze.


Quando l'erotico diventa gioco: Gina
Ragazza entra in un bar… quella ragazza sei tu e devi fare scelte che ti condurranno a vivere delle storie anziché altre. Questo è il “gioco” del libro. Un gioco molto divertente che ti fa essere la protagonista di un racconto vivace e spiritoso.

Devi uscire con la tua amica per una gran serata come non si verifica da tempo, e allora è importante: che metti sotto il vestito? Beh, la scelta non è facile, tra voglia di comodità, sensualità e confort, ma da quella dipende l’evolversi del racconto. Perciò attenta a ciò che scegli!Via, la scelta è fatta, si va! Il locale alla moda dove hai appuntamento con la tua amica ti abbaglia. Da quanto tempo non ne vedevi uno così? Si prospetta davvero una gran serata, anche perché la tua amica ti dà buca, non può più venire, e tu ti ritrovi sola in quel luogo gremito di bella gente, vip, uomini e donne in cerca di avventure. Ma devi scegliere ancora…torni a casa o affronti da sola la serata? Resti, resti, altrimenti il gioco finisce, no?Che carino quel ragazzo che ti serve da bere… quanto è affascinante quell’uomo che ti salva da un “gorilla” che ti adocchia e ti si appiccica… e che strana donna quella che incontri nel bagno delle signore! Ma poi ancora, altri incontri, altri desideri. Ti si aprono strade diverse: puoi sempre ancora tornare a casa, oppure decidere di approfondire una delle tue nuove conoscenze.Cosa ho scelto io poco importa. Ogni strada porta da qualche parte intrigante.Il libro-game di questa ragazza che per caso entra in un bar è intrigante nel gioco che ti offre. Certo, avrei preferito che fosse “pour cause” anziché per caso. Forse la storia sarebbe stata raccontata in maniera più credibile, forse il sesso che ho fatto quella sera sarebbe stato descritto in maniera più erotica, forse la mia vita si sarebbe arricchita di un gioco nuovo. Forse… ma il gioco è quello, e io ci sono stata. Non si possono cambiare le carte in tavola una volta che le hai tirate via dal mazzo, allora vale la pena giocare fino in fondo.E attenzionenon credere di essere al sicuro se e quando decidi di tornare a casa…



Quando l'erotico diventa gioco: Elena

 Ohibò, anche a me tocca commentare, di certo quel perizoma viola non piace a nessuno ma alla fine tocca metterlo. Arrivi al bar e il ben di dio ti si para davanti, occhieggi un tipo, ti volti verso un altro, scappi da un altro ancora (da brivido ve lo assicuro), decidi di fare l’alternativa: niente bar si fa di arte. 


Dietro l’angolo una bella sfida: farlo o non farlo, ho il coraggio o meno, ma sì, è solo un gioco, osiamo!! Intrigante la storia, ma ahimè finisce troppo presto. Qua ragazze bisogna ricominciare perché uno non mi è bastato, voglio quello giusto, quello che vorrei incontrare nella vita reale… lo trovo, è l’insospettabile ma mi dà tutto ciò che vorrei e… che tenero, siam proprio fatti l’uno per l’altra, scappo a casa, è ormai tardi, son felice e lui sa dove abito, non sia mai che da cosa nasce cosa… chiudo il libro e, sorriso sulle labbra, me ne vado a nanna.

Strana serata ho passato, ma quanto mi sono divertita?! Provare un’altra strada? Nooo, son già contenta della mia!


Quando l'erotico diventa gioco: Valeria

La serata si prospetta interessante, mi sono già messa in modalità da "stracucco" e vado senza indugio a indossare il perizoma (ok, magari non l'avrei scelto viola, sono superstiziosa, portasse male!) Comunque, pronta per la partenza e in gran tiro, vado al locale e già al bar mi sale la temperatura corporea non tanto per il vino ma per quel gran figo e sexy barista (magari un po' giovane, ma la fantasia sta già ingranando la marcia) E Daje! Il barista è mio! Detto questo vado avanti spigliata e, tra languide occhiate al fanciullo di fronte a me e un quantomai insolito incontro nel bagno, non mi tiro indietro neppure alle avances al sapor di tequila del batterista gagliardo.Melissa mi ha dato buca, ma chissenefrega, non torno a casa neanche se mi pagano il taxi!! Infatti, pure il palestrato bodyguard mi offre un passaggio ma io, spudorata, lo pianto in asso per andarmi a "intrappolare" (in tutti i sensi) sul letto di quell'elegante e sfacciatamente ricco George Clooney della situazione.Per carità, chi si accontenta gode (!) e alla fine, dopo il "famolo strano" sono soddisfatta come una pasqua e mi faccio pure la cioccolata calda in caffetteria.Ma chissà perché ancora penso a quel giovane barista così sexy...  VALERIA!!!


Quando l'erotico diventa gioco: Antonella

Odio il perizoma. Solo l'idea mi fa imbestialire. Io avrei scelto un completo grigio di raso o carta da zucchero.Sul tubino nero concordo. Uscire con un’amica per andare a rimorchiare: io non lo so se il punto è che sono di un'altra generazione, ma questo è letteralmente impossibile.Se ho l'obiettivo di uscire con un uomo, quel che devo fare è convincerlo che deve letteralmente sbavare per poter uscire con me, e la cosa richiede tempo, programmazione, attesa e tattica. O un semplice cedere, ma dopo che lui lungamente abbia spasimato. E se spasimo troppo io? No, gli do troppo agio: la cosa partirebbe svantaggiata per me: evitare. Deve desiderare fortemente di poter uscire con me e forse l'otterrà. E sottolineo: uscire! E non potrei mai cedere al fascino di uno che ho appena incontrato: quel che dovrebbe attrarmi non può essere conosciuto solo con la vista (o qualche altro senso. O tutti).

Detto questo, il fotografo... ha il suo perché. Sostanzialmente risulta sexy proprio perché non immediatamente interessato alla ganza. Attraente è il suo affaccendarsi attorno agli strumenti del mestiere: l'uomo che fa qualcosa, che maneggia la realtà, che la modifica col talento, questo sì che è veramente intrigante. 

Poi... ok. Lieto fine. Se così lo si vuole chiamare. Forse sarei saltata direttamente alla cioccolata calda. A questo livello, lussuria e gola sono praticamente equivalenti, uno sfizio momentaneo; è vero che la cioccolata calda ha parecchie calorie, mentre col sesso, invece di accumularle le calorie, si perdono, ma tanto vale. E diciamocelo, tutti questi uomini, intellettuali, sexy, accessibili, intelligenti... questo romanzo ha sbagliato genere: è pura fantascienza!


L’AUTORE: Helena S. Paige è lo pseudonimo dietro cui si nascondono tre amiche. Paige Nick è romanziera e copywriter pluripremiata. Tiene una rubrica settimanale sull’edizione sudafricana del Sunday Times nella quale parla di sesso, sentimenti e follie varie.Helen Moffett è scrittrice free-lance, poetessa, editor, attivista e professoressa universitaria. Tre le sue molte passioni figurano anche il cricket e il flamenco. Sarah Lotz è sceneggiatrice e autrice di romanzi con un debole per gli pseudonimi. Come S.L. Grey, scrive romanzi horror insieme al collega scrittore Louis Greenberg. Con la figlia Savannah e lo pseudonimo Lily Herne, firma una serie di romanzi per giovani adulti. 

Come Helena S. Paige, le tre amiche hanno dato vita alla prima serie di libri-game “sexy” per lettrici appassionate ed emancipate, decise a rivendicare il controllo delle proprie fantasie erotiche. La struttura a bivi della narrazione consente a ciascuna di costruire la propria avventura su misura, dove il lieto fine è sempre assicurato.

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