Abbiamo ancora sotto gli occhi le espressioni indignate, le grida di “vergogna”, con le quali tanta parte della politica ha commentato le immagini dei tunisini imbavagliati che venivano rimpatriati a bordo di un aereo diretto a Tunisi. Oggi emerge che la misura è stata adottata dagli agenti che li accompagnavano per proteggere i passeggeri e loro stessi dagli sputi carichi del sangue che quelle “brave persone” facevano fuoriuscire dopo essersi morse le labbra. Siamo stanchi del buonismo fuori tempo e fuori luogo di certi politici, pronti sempre a spalleggiare i delinquenti che minacciano la nostra sicurezza, che seminano terrore e morte fra i nostri giovani. Censurano il comportamento delle Forze dell’Ordine che compiono il proprio dovere a difesa del nostro vivere civile e che quotidianamente sono vittime di gesti analoghi da parte di chi viene in Italia, non per lavorare onestamente, ma per spacciare, per rubare e rapinare. Se le nostre città patiscono un crescente degrado, se l’insicurezza aumenta di pari passo con l’aumentare della criminalità, lo si deve anche e soprattutto al clima di lassismo, di compiacenza, di tolleranza, che certe espressioni di “solidarietà” verso chi delinque determina. Un crescente e mal interpretato spirito di accoglienza ha fatto del nostro Paese un luogo dove chi è dedito al malaffare trova l’habitat favorevole per praticare le proprie illecite attività. Gli spacciatori la fanno da padroni. L’integralismo islamico può reclutare sul web adepti per l’addestramento alla jihad e per propagandare il terrorismo islamico: oggi a Cagliari, ieri anche nella nostra Regione. I campi rom proliferano con tanto di garanzie di sostegno ed assistenza a carico del contribuente italiano. Poi si scopre che a Roma (e certamente non è un caso isolato) sono pieni di Suv, auto e moto di grossa cilindrata; ne sono stati sequestrati cinquemila intestati a prestanome. Con quali soldi li hanno potuti acquistare se non con i proventi derivanti da illecite attività? Ufficialmente sono nulla tenenti, serviti e riveriti a carico delle famiglie italiane che però vengono tartassate oltre ogni limite di sopportazione da tasse e balzelli vari. La prostituzione fiorisce e dilaga. Un moralismo ottuso e becero impedisce di prendere atto che il fenomeno non può essere eliminato e quindi dovrebbe almeno essere riconosciuto e regolato. Se le “signorine” vogliono esercitare questo mestiere, che mestiere venga considerato con tanto di imposizione fiscale sugli introiti: si calcola un giro di “affari” fra i 5 e gli 8 miliardi di euro all’anno che sfugge al fisco. Ai nostri governanti poco importa….tanto ci sono sempre i “ricchi” pensionati e i lavoratori dipendenti da tosare o le piccole e medie imprese da mettere in crisi; è questo ad essere immorale! Di fronte a simile sfascio alcune forze politiche stanno a guardare, non sono preoccupate. Lasciano che a protestare ed a chiedere ferme e dure condanne per i loro connazionali che delinquono siano gli appartenenti alle comunità straniere che vivono in Italia nella legalità, per lavorare onestamente e che noi rispettiamo profondamente e per la cui sempre più veloce e piena integrazione ci battiamo. I politici nostrani, tolleranti e buonisti, si indignano per il bavaglio messo ai tunisini che sputacchiano gli agenti di scorta ed i passeggeri di un aereo. Si vergognino! Non delle Forze dell’Ordine che fanno il loro dovere, ma della propria ignavia, delle proprie debolezze, delle ruberie e degli intoccabili privilegi di cui godono e che difendono con le unghie e con i denti di fronte ad un Paese che diventa sempre più povero !
Carla Spagnoli - Coordinatore Regionale di Futuro e Libertà