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Quando la scienza è poco scientifica: bugie, frodi e verità tacitate

Creato il 02 ottobre 2012 da Corradopenna
Quando la scienza è poco scientifica: bugie, frodi e verità tacitateLa scienza ormai è così settorializzata e specialistica che quasi nessun medico osa mettere il naso nelle ricerche dei fisici, e quasi nessun fisico mette il naso nelle ricerche dei biologi, e questo non solo per una mancanza di competenza, ma per un malinteso senso di fiducia nel sistema scientifico. Eppure ci sono truffe così grossolane che con un po’ di spirito critico possono essere smascherate anche da una persona senza grandi conoscenze specialistiche. Il caso della truffa della poliacqua è uno dei più emblematici.
La “poliacqua” è una “scoperta” annunciata nel 1968 da parte di “scienziati” dell’Unione Sovietica che riferirono di un particolare stato di aggregazione delle molecole di acqua che assumeva consistenza gelatinosa. In un clima di grande competizione fra i due blocchi di potere russo e americano all’epoca della guerra fredda, dopo poco tempo anche “scienziati” (o pecore?) statunitensi annunciarono di avere ricreato il fenomeno in laboratorio. Così fra alcune curiose “conferme” dell’osservazione dello strano fenomeno, alcuni esperimenti con esito negativo e molti sospetti sulla validità di certi studi, si arrivò al 1970 quando fu definitivamente chiarito che la “poliacqua” altro non era che una soluzione di acqua e silicone addizionata da varie altre sostanze chimiche compresi alcuni fosfolipidi [vedi l’articolo di D. L. Rousseau, S. P. Porto, “Polywater: polymer or artefact?” apparso sulla rivista Science].
Quello che sorprende una persona che ancora non ha familiarizzato con la ricorrenza delle frodi scientifiche, è la mancanza di un serio controllo sui falsari da parte dei colleghi, vicini e lontani. In realtà gli scienziati non studiano molto spesso elementi di storia della scienza, e quando la studiano essi sono portati giocoforza ad approfondire l’argomento su libri scritti da uomini appartenenti alla “ortodossia scientifica ufficiale” o quanto meno da uomini decisamente di parte. Pensate che uno dei grandi ladri d’idee della storia recente, Emilio Segrè, premio nobel per la fisica nel 1959, ha scritto appunto un libro di storia della fisica.
Credete forse che nei suoi volumi il problema delle truffe e delle falsificazioni in ambito scientifico sia mai stato sollevato? È ormai noto da tempo nell’ambiente scientifico che l’esperimento per il quale Segrè ha ricevuto il premio nobel (il rilevamento dell’antiprotone) fu ideato da un altro fisico italiano (Oreste Piccioni) cui Segrè ha letteralmente rubato l’idea (Edoardo Amaldi, altro insigne fisico italiano ha sempre espresso la sua solidarietà a Piccioni). 
Per maggiori approfondimenti è caldamente consigliata la lettura del libro “Le bugie della scienza” del professor Federico di Trocchio, storico della scienza, docente universitario.
Quando la scienza è poco scientifica: bugie, frodi e verità tacitatePurtroppo il professor Di Trocchio, per quanto si sia sforzato di fare un buon lavoro, è stato vittima anche lui dei pregiudizi della scienza ortodossa ed è stato irretito (suo malgrado) dai disinformatori di professione. Nel suo libro infatti, seppur egli esponga alcuni importanti casi di frodi scientifiche e di veri e propri falsi, il professor Di Trocchio considera la scoperta della fusione fredda l’ennesima truffa. Forse se leggesse gli ultimi sviluppi della questione non ne sarebbe più tanto sicuro.
Anche sulla memoria dell’acqua e sull’AIDS egli espone tesi troppo conformi all’ortodossia scientifica, ma bisogna dargli conto che su certe questioni è difficile avere informazioni non allineate e che il suo libro Il genio incompreso (che non a caso è denigrato dal CICAP) attesta come molte scoperte vengano passate sotto silenzio e non riconosciute dalla scienza ufficiale. Di certo se egli alzasse gli occhi al cielo potrebbe avere la prova che la portata delle menzogne in ogni ambito istituzionale è molto più vasta di quanto egli stesso sospettasse.

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