Quando la scultura si fa controversa: Paolo Schmidlin

Da Etherea

Mi piace l’arte, in tutte le sue forme ma quando ho visto queste sculture sono rimasta interdetta.. non ho una ben precisa risposta alla domanda: “Perche’ l’artista l’ha creata?“, la mia interpretazione personale e’ semplice: “Perche’ voleva fare qualcosa di provocatorio, controverso, arrogante ed irritante!“.

Certo, allora tutti potremmo diventare scultori contoversi basterebbe prendere a modello le icone del nostro secolo; scolpiamo una statua di Obama ma gli cambiamo il colore, dal naturale abbronzato al bianco latte.
Oppure facciamo un Berlusconi nero. Anzi, facciamo di piu’: Berlusconi nero, alto due metri e vestito come un rapper che stringe la mano a Obama bianco e pasciuto con Lenin, cinese e multitatuato, sullo sfondo che se la ride con una Thatcher sui tacchi a spillo e monokini.

Facciamo anche che un italiano, Paolo Schmidlin, eccellente manipolatore, si metta in testa di scolpire il nostro mondo a modo suo. Che cosa ne puo’ venire fuori?

Sono solo alcune delle opere di Paolo, di queste opere mi piace il modo semplicemente complicato di esprimere un concetto, di esprimere un punto di vista, di esprimere l’arte.

Magari in molti potrebbero sconvolgersi a vedere il seno della Regina Elisabetta, ma suo marito l’avra’ sicuramente visto, nell’intimita’ di casa, mentre concepivano Carletto.
E il Papa con le autoreggenti? Io non voglio suscitare polemiche.. con tutto quello che si sente dire sui preti pedofili (e non solo i preti, ci mancherebbe), perche’ sotto la veste candida anche il caro vecchio Josef non puo’ vestirsi come gli pare (io lo avrei vestito in nero e con la svastica, gli si addice di piu’ a Nazinger)?

E adesso sentiamo la voce di Paolo, che ha cortesemente accettato di rispondere a qualche domanda (fatemelo sciogliere che e’ in catene da ieri sera):

Come ti e’ venuto in mente di fare lo scultore? Non c’erano posti liberi alle Poste?
Forse qualche posticino sarei anche riuscito a trovarlo… Ma credo di essere stato davvero fortunato; ho cominciato a scolpire per un mio personale piacere, poi mi ha contattato un gallerista torinese, Guido Carbone (che purtroppo oggi non c’è più), e da cosa e nata cosa … Il piacere è diventato una professione. Non mi sono più fermato ed ho dimenticato le Poste.

Le tue opere sono state definite a volte immorali, eccessive, prive di gusto o garbo. Le ho viste e le trovo davvero coerenti con il mondo che ci circonda e mi piacciono. Da dove trai la tua ispirazione?
Si, forse alcune sono prive di “garbo”… ma a pensarci bene il “garbo”non è stato mai un obiettivo della mia ricerca. Ed ho una mia morale che temo non coincida con la morale comune. Eheh! Le mie ispirazioni invece sono molteplici: un personaggio incontrato per strada, una foto, un brano di un libro, un film, un sogno… Se potessi realizzare tutte le idee che mi arrivano ogni giorno produrrei più di Arnaldo Pomodoro (che ormai lo trovi anche all’Ikea) !

Il Pomodoro all’Ikea mi mancava =) E se tu dovessi scegliere un personaggio della storia da ritrarre, chi sceglieresti e come lo disegneresti? (Io ci ho provato a fare Lucrezia Borgia con il Das, ma assomigliava più alla befana..)
In questo momento avrei voglia di ritrarre un personaggio della rivoluzione francese, magari una vecchia cortigiana grinzosa con grande parrucca incipriata.
Poi vorrei ritrarre la Magnani e il suo sguardo ferito. E magari mi interesserebbe lavorare anche su un’opera un po’ revisionista: un busto di Claretta Petacci, una donna che ha sacrificato la propria vita per stare accanto ad un uomo amato. Trovo sia sempre un atto eroico. Come molte donne è passata attraverso la storia in punta di piedi… A mio parere un busto lo meriterebbe, anche come simbolo del sacrificio femminile.

Cosa ti piace e cosa non ti piace di questo mondo? E, nel caso, cosa cambieresti?
Detesto l’arroganza, la presunzione , la stupidità; insieme poi (come spesso accade) creano un cocktail micidiale.
Amo le persone gentili, la buona educazione (sempre più rara), la cultura (ma non la pseudo-cultura da “stilista”, intendo qualcosa che abbia davvero un po’ di spessore), il senso civico che in Italia purtroppo pare essere latitante …

Casa tua e’ piena di statue? O sei minimalista?
Direi stile decadente /dannunziano… marmi neri, pareti rosso pompeiano, bronzi, mobili art decò. E anche un po’ di “wunderkammer”: animali impagliati, automi, teschi, teste di cera , reliquiarii etc etc. Le mie nipotine ogni tanto vengono in esplorazione con le amichette come fosse la casa stregata di un Luna Park. Di statue mie in casa però ce n’è solo una, a cui sono affezionato: la Joan Crawford con l’accetta (“Serial Joan”) che ho esposto anni fa al Pac, nella mostra “Sui Generis”.


Il tuo film preferito?
Difficilissimo fare questo tipo di scelta… direi, a pari merito, i primi che mi vengono in mente: “Che fine ha fatto Baby Jane?”, “Viale del Tramonto”, “Mamma Roma”. Ma ci sono tanti altri capolavori che è davvero un delitto escludere…

Concludiamo l’intervista: una piatto, una ricetta solo tua che vuoi condividere con i miei 3 lettori? =)
…mmh…vediamo . Forse il coniglio con le cozze, la mia specialità.

Paolo e’ stato davvero prezioso e gentile ed io vorrei proseguire con un altro paio di immagini delle sue opere, che meritano davvero di essere viste e non “lette sulle riviste”.

Paolo e’ presente su tutti i network che si interessano di arte (Artnet, Art Facts, Exib Art, Italian Factory, etc etc) e, naturalmente, su Facebook.


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