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Quando la Storia è un’imboscata

Creato il 24 marzo 2011 da Marcofre

Quando la Storia è un’imboscata

foto:flickr

Non ho letto “La manomissione delle parole”; però osservo. Ascolto.

In questi ultimi tempi sta filtrando un’idea, distillata con cura, distribuita in piccole dosi. Buona parte dei media partecipa a questo processo.
Tutto è nato dai fatti dell’Egitto, di Tunisia. L’idea è: la democrazia è un pericolo.

A dire il vero, nessuno può seriamente prevedere cosa sarà di questi due Paesi tra 6 mesi, un anno: forse cadranno in mano a un’altra dittatura, più discreta, ugualmente spietata. Non è facile liberarsi di decenni di oppressione, che hanno agito sul tessuto sociale come un diserbante.

Di certo, se si ascolta con un briciolo di attenzione quello che passa su alcuni canali televisivi, è evidente la preoccupazione per tutta questa democrazia.

I rischi di una involuzione ci sono eccome. Proprio per questo bisognerebbe avvicinarsi a questi avvenimenti con l’intenzione di capire, spiegare. Almeno questo.

Invece quando se ne parla, lo si fa per mettere in luce tutti i rischi (e solo quelli), che corriamo noi. La nostra economia. Il nostro benessere, e il nostro stile di vita, così elegante, bello ed equo. Soprattutto equo, sì.
Nessuna volontà di interrogare, di interrogarsi su responsabilità (nostre, e loro), ruoli, e prospettive. Ma questo è ovvio.

Quando il dittatore è cacciato, e il popolo torna a essere individuo, invece che massa plaudente e festante, di fatto si rimette in discussione quello che siamo stati noi, prima. Da almeno 20 anni, siamo stati i compagni di merende di camorristi in doppiopetto.
Qualcuno potrebbe pensare: questo è un argomento che non riguarda la scrittura, la letteratura.

Al contrario. Se scrittura e letteratura sono anestetico, svago e intrattenimento, allora è vero: sono discorsi che c’entrano come i cavoli a merenda.
Quando parlano di persone ad altre persone disposte ad ascoltare, anche gli accadimenti a noi vicini riguardano sia noi, che le parole.

Ecco perché la democrazia (altrui), diventa un pericolo per noi. C’è troppo da riflettere, da ripensare, da ragionare, da cambiare e modificare. Che peccato che la Storia non sia interrotta dagli spot: per tirare il fiato, distrarsi un po’. Ma la Storia non passa in televisione?
E allora, cambia canale…


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