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Quando le Donne Vogliono Tutto, gli Uomini…

Creato il 26 aprile 2012 da Dietrolequinte @DlqMagazine
Postato il aprile 26, 2012 | TEATRO | Autore: Giuseppe Floriano Bonanno

Quando le Donne Vogliono Tutto, gli Uomini…Il Teatro Dehon ospita, in una sera di primavera insolitamente calda, una pièce divertente e graffiante, comica e pruriginosa, dolce e amara: “Donne che vogliono tutto”. Su testi di Rosario Galli, qui in veste di autore ed attore, e per la regia di Luigi Russo, si materializza sul palcoscenico una storia attuale con al centro tre donne, indomabili e malate di delirio d’onnipotenza, cui tutto pare possibile, lecito e dovuto, anche andare contro le leggi biologiche della natura. Il fulcro della vicenda è infatti la voglia di maternità a tutti i costi di tre donne diversissime tra loro (l’attempata donna di successo, la sexy passionaria sempre alla ricerca di emozioni forti, la tassista coatta), ma unite nel loro comune ed esasperato desiderio di avere un bambino non importa da chi! Gli uomini della storia sono invece dei posapiano, un musicista e un paroliere in crisi creativa, padre e figlio, che comunicano tra loro attraverso le sette note più che con le parole, molto uniti, ma profondamente presi dal filosofeggiare al vento, persi nella ricerca di risposte plausibili ai problemi quotidiani. Ecco dunque che mentre i nostri eroi maschili sono tutti impegnati nell’interpretazione della filosofia di Epicuro, che, contrariamente al comune sentito dire, propugna invece l’atarassia, intesa come eliminazione di tutte le cause di ansia e preoccupazione con conseguente soddisfazione dei soli bisogni primari, le donne si attrezzano, non badando a trucchi ed escamotage, per sedurre e concupire i poveri maschietti sognatori.

Quando le Donne Vogliono Tutto, gli Uomini…

Si coglie, dunque, una sottile ed acuta ironia nel delineare i vizi, tanti, e le virtù, poche, dei vari protagonisti, messi alla berlina senza risparmio in situazioni e dialoghi incalzanti, ora divertenti, ora amari, che ne fotografano impietosamente l’animo. Il risultato finale sono personaggi un po’ sopra le righe, inseriti in una scenografia piena di colori, che parodiando la realtà denunciano i tic, i vizi ed i pregi dei nostri tempi. Si assiste così ad un piacevole divertissement che si muove tra situazioni e battute, anche piccanti, che diverte e fa meditare, com’è giusto che sia per uno spettacolo che vuole fustigare le brutte abitudini della nostra epoca ed in particolare di quel tipo di donna del XXI secolo che ha ormai ridotto l’uomo ad un soggetto subalterno, goffo e del tutto inadeguato a far fronte alle sfide di una società in piena involuzione. Dal punto di vista scenico sono da rimarcare l’originale uso delle ombre cinesi per riprodurre le scene “erotiche” ed i surreali dialoghi tra padre e figlio giocati tutti sull’uso di accordi musicali di celebri canzoni. I convinti e fragorosi applausi finali sono la fotografia migliore di uno spettacolo leggero ma divertente, scanzonato ma impegnato, che ha saputo fondere serio e faceto in un tourbillon di situazioni sorprendenti ed originali, che sembra quasi lasciare il retrogusto tipico di una brioche salata.

Per le immagini si ringrazia il Teatro Dehon di Bologna



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