La nostra storia inizia nella stagione 2001/2002. Scozia. Glasgow. Il Celtic vince il campionato con 103 punti, vincendo 2 dei 5 Old Firm di quell’anno.
Capocannoniere di quella stagione sarà Henrik Larsson (Celtic) con 29 reti in 33 partite. Nel girone eliminatorio di coppa dei Campioni era finita terza, battendo però Juventus e Porto e venendo poi eliminato in Coppa Uefa dal Valencia solo dopo i calci di rigore.
I Rangers quell’anno si devono accontentare della Scottish Cup e della Scottish League Cup, che valgono quanto aver battuto a briscola il nonno ottantacinquenne con un principio di Alzheimer.
In Uefa eliminano il Paris Saint Germain, ma perdono contro il Feyenoord, che quella Coppa la alzerà al cielo.
Non è servito comprare Claudio Caniggia e Shota Arveladze dopo aver venduto uno chiamato Giovanni Van Bronckhorst. A Glasgow West l’unica cosa da fare è leccarsi le ferite e trovare qualcuno di più forte per battere il Celtic e magari fare meglio in Europa.
“Prendiamo qualcuno del Barcellona, uno giovane e forte” pensa l’allenatore dei Rangers.
Glasgow è ancora una delle capitali del calcio. Rangers e Celtic sono due squadre ostiche e arcigne, imbottite di fenomeni. Da contraltare a Henrik Larsson, c’è un giocatore arrivato da poco dal Chelsea. Si chiama Tore Andre Flo.
Se a East Glasgow ci sono giocatori come Joos Valgaeren (titolare in nazionale belga), Neil Lennon, Paul Lambert, Stilian Petrov e Lubomir Moravcik, al Rangers ci sono campioni indiscussi come Ronald De Boer, Tony Vidmar, Arthur Numan e Andrei Kanchelskis.
È qui che comincia la nostra incredibile storia. E da un ragazzino adolescente di nome Jon. Siamo all’inizio degli anni 2000 e c’è un videogioco che entra nelle case di tutti i ragazzi tra i 13 e i 18 anni. Si chiama Football Manager (meglio noto allora come Scudetto)
Jon tifa Rangers. Ma dato che i Rangers quell’anno hanno fatto pena, inizia la sua partita con il Barcellona.
E giocando assiduamente con i blaugrana scopre nelle giovanili del Barça un ragazzino di 13 anni. Segna sempre.
Ogni partita.
Dribbla tutti.
È così eccitato dalla scoperta che lo dice al papà. Il papà in effetti è la persona giusta a cui dire certe cose. Soprattutto se il papà sichiama Alex McLeish ed è il tecnico dei Rangers.
"Ciao, papà: stavo giocando a Football Manager e ho scoperto questo ragazzino fortissimo del Barcellona. Secondo me diventerà il giocatore più forte del mondo”.
"OK, va bene figliolo” dice il padre, dandogli una pacca in testa.
"Davvero, credimi papà, si chiama Lionel Messi”
"Sì, sì”.
In realtà McLeish ha qualche attenuante: poteva tranquillamente essere uno dei tanti bug di Football Manager, che dipinge come fenomeni delle pippe mostruose che giocano in Tanzania. Roba folle, giocatori in grado di dribblarsi tutta la squadra avversaria, portiere incluso, nel mentre si gustano una Coca Cola.
Fatto sta che il buon Alex ignora la scoperta del figlio e si mette a lavorare per rinforzare i Rangers: del resto, McLeish era in buona compagnia dato che Messi era da poco stato scartato dal Como dopo un provino.
Quell’anno ai Rangers arriverà dal Barcelona un ventenne di belle speranze di nome Mikel Arteta per 6.5 milioni di sterline. I Rangers vinceranno il campionato successivo e falliranno clamorosamente la stagione seguente, legnati in campionato ed in Scottish Cup dal Celtic ed eliminati in Scottish League Cup dalla squadra cattolica di Edimburgo, gli Hibernians.
Dopo due anni, Alex McLeish capisce che suo figlio aveva ragione: rispedisce a prezzo stracciato Arteta in Spagna, alla Real Sociedad, e prova a prendere quel ragazzetto argentino (per la cronaca, Mikel Arteta dopo una mezza stagione al Real Sociedad passerà all’Everton e successivamente all’Arsenal, dove diventerà il capitano)
Comunque a quel punto Messi è uno tra le migliori promesse della cantera blaugrana e quando i Rangers provano a prenderlo dalla città catalana arriva una pernacchia.
Troppo tardi. Solo l’anno prima il Barca aveva regalato Cesc Fabregas all’Arsenal per problemi finanziari.
“Manco in prestito ce lo date?”
“NO”
“Beh, allora potreste darci un altro giovane?”
“Vabbene, vi diamo sto ragazzino in prestito. Si chiama Andres Iniesta”
La settimana prima del prestito Frank Rijkaard ci ripensa: Iniesta non parte. Vuole farlo giocare in prima squadra.
L’anno dopo sarà titolare inamovibile nel centrocampo blaugrana. I Rangers compreranno alla fine Bojan Djordic dal Manchester United.
Dojan Djordic era considerato uno tra i giovani più promettenti del mondo. Giocherà 5 partite ai Rangers, poi verrà spedito a metà stagione al Plymouth, nella serie C inglese. Attualmente gioca in India, dopo aver giocato in Svezia e Ungheria.
I Rangers vinceranno comunque il campionato per 1 punto sul Celtic nel 2004/05. Dopo aver vinto altri tre campionati, falliranno dopo la stagione 2011/12. Attualmente giocano in serie B scozzese.
L'ex bimbo John McLeish oggi lavora per la federazione calcistica scozzese e per un associazione benefica che raccoglie fondi contro il morbo di Crohn. In una celebre foto mostra a suo padre quanti titoli avrebbe vinto se avesse seguito i suoi consigli riguardo a Messi.
Alex McLeish abbandona il Rangers nel 2005 dopo aver vinto lo scudetto per allenare la nazionale Scozzese. Vincerà successivamente nel 2011 la Football League Cup con il Birmingham. Attualmente allena il Genk in Belgio.
I Celtic vinceranno altri 8 titoli (dal 2002/03), portandosi solo a -9 dal Rangers come vittorie in campionato. Nel 2001/02 i Rangers avevano vinto ben 13 titoli in più degli odiati cugini.
Messi è considerato da alcuni il miglior giocatore della storia del calcio. Iniesta è considerato uno tra i migliori al mondo nel suo ruolo.
Alessandro Sabatino
@twitTagli
(nella foto, John e Alex McLeish)