Roberto Maroni
Un partito che del federalismo ha fatto il suo vessillo - insieme a qualche rigurgito antisemita 2.0 - non dovrebbe preferire l'affido di molte funzioni agli enti locali, piuttosto che lo spostamento degli uffici del Governo Centrale?Prendiamo l'esempio del Paese federale per eccellenza: gli USA. Che cosa hanno fatto? Hanno creato una città, Washington, per accorpare in un solo luogo tutti i Ministeri e tutte le funzioni del Governo Centrale. Si fa così! Anche in Germania, è stata scelta Berlino, per questo scopo. Ricorrere come ha fatta la Padania, per fare esempi importanti, a qualche ufficio inglese, è ridicolo. Tanto più che i citati "Dipartimento del Lavoro e l'occupazione", che "da Londra è stato spostato a Sheffield", mentre "quello della Sanità e Sicurezza sociale si divide tra Leeds e Newcastle", hanno nelle due città diverse dalla capitale inglese soltanto dei distaccamenti. L'ufficio del Ministero e del Ministro, è rispettivamente Caxton House, Tothill Street, London e Richmond House, 79 Whitehall, LondonInsomma, la sede centrale è sempre nella capitale: l'eccezione, per esempio la fa Israele, dove il Ministero della difesa ha sede a Tel Aviv e non a Gerusalemme, ma nel caso è un'altra storia...Ma l'idea del trasloco, ha da sempre permeato le meningi leghiste: sarà una specie di "prolungamento del Cuppolone", ma tutti vorrebbero aver un pezzetto di quella Roma Ladrona su al nord, tra i pascoli alpini...Bobo Maroni, il politico leghista più amato dai moderati di sinistra, c'era anche riuscito a dire il vero.Correva l'anno 2003, Maroni non era titolare del Viminale, ma del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. La data esatta fu il 27 gennaio: in quel giorno, il ministero del welfare fu effettivamente trasferito in Lombardia; sede un palazzo di Via Mazzini, vicino Piazza Duomo, pieno centro di Milano.Tra la mite preoccupazione dell'allora Capo dello Stato, Ciampi, furono spostati diversi uffici, tra cui quello del Ministro - che però era in sede soltanto il lunedì mattina - senza registrare reazioni inferocite dall'opposizione (capeggiata ai tempi da Walter Veltroni). Nella nuova location, furono anche accorpati alcuni uffici del Ministero della Sanità - all'epoca nelle mani di Girolamo Sirchia - quelli che avevano più interpolazioni con le politiche del welfare.Gli uffici chiusero a fine legislatura: era il Governo Berlusconi II, che al voto fu battuto da Romano Prodi. Sarà che Berlusconi non vuole trasferire i ministeri al nord, perché gli porta sfiga per le elezioni? (questo è il link per l'articolo di oggi de Linkiesta)