Nell’ultimo rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità sulla salute degli adolescenti in più di cento paesi, la depressione è indicata come la causa principale di malattia e disabilità, l’autolesionismo occupa il quinto posto e i disturbi d’ansia stanno all’ottavo. La depressione è dunque, a livello mondiale, ciò che più spesso causa malessere in chi è adolescente e il suicidio è la terza causa di morte in adolescenza (la prima sono gli incidenti stradali, la seconda l’AIDS). Stiamo parlando di ragazzi e ragazze tra i 10 ai 19 anni.
L’Organizzazione mondiale della sanità, ragionando in un’ottica di prevenzione, considera necessari interventi che rafforzino la capacità di resilienza degli adolescenti e i legami con i loro coetanei e ricorda come spesso chi è depresso da adulto era depresso già da adolescente e ha preferito non chiedere aiuto. Prevenzione e intervento precoce sono due punti centrali, se consideriamo che:
- metà dei disturbi mentali compare intorno ai quattordici anni;
- più della metà di adolescenti e giovani adulti con una sofferenza psicologica, frenata soprattutto dalla paura dello stigma, non si rivolge a un professionista.
Quando un adolescente è depresso
La depressione si presenta in adolescenza con aspetti che a volte sono diversi da quelli presenti negli adulti, a partire dal fatto che lo sviluppo cognitivo e lo stile di vita sono diversi.Un adolescente depresso:
- è spesso estremamente irritabile; più che triste, l’adolescente depresso è scontroso e teso e reagisce con esplosioni di rabbia che agli altri sembrano il più delle volte incomprensibili e inattese;
- è sensibilissimo alle critiche; l’adolescente depresso sente di non valere niente e vive ogni critica come un fallimento senza rimedio, una conferma del suo essere inferiore ai suoi coetanei;
- preferisce stare da solo, lontano dal confronto con gli altri e dai loro giudizi, ed è per questo che a volte rinuncia ad andare a scuola.
Cosa fare? Rivolgersi a un professionista: intervenire precocemente, affrontare il malessere psicologico nelle sue prime fasi se non all’esordio aumentano la probabilità di remissione.
Per approfondire
World Health Organization (WHO) (2014). Health for the World’s Adolescents: A second chance in the second decade
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