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Quando una Olimpiade fa male allo sport‏

Creato il 21 ottobre 2013 da Simo785

 (by Renato Negro)

Sicuramente è un grande paradosso ma organizzare una olimpiade può anche creare seri danni allo sport.

Quello che voglio raccontarvi in questo articolo non è un caso unico e piu’ volte si è verificato anche in Italia.

Organizzare una Olimpiade non è il cercare di gestire al meglio un importante evento sportivo ma diventa un vero affare di stato. L’immagine, l’ammirazione, il prestigio internazionale devono essere espressi dal numero di medaglie conquistate e l’oro sublima gli obiettivi raggiunti non per lo sport in se ma per l’industria, l’economia, e la politica. Ed è cosi’ che alla vigilia di una Olimpiade un atleta di prestigio venga sacrificata alla ragione di stato.

 

 

Quando una Olimpiade fa male allo sport‏ (by Renato Negro)

Liudmila Privivkiva è cresciuta a pane e curling. Poco piu’ che bambina era già impegnata come skip della Nazionale di Russia ottenendo importanti risultati e titoli Europei. Poi dal 2008 in Russia pensano di poter organizzare le Olimpiadi e cosi’ sarà conquistando la candidatura per Sochi 2014 nel febbraio prossimo. Ottenuta la candidatura in Russia le gestioni sportive cambiano radicalmente e gli investimenti aumentano ma aumentano anche le forti pressioni e i condizionamenti.

Per Liudmila Privivkova  viene rimesso in discussione il suo ruolo di gioco e portano la ragazza a giocare come third. Nulla di male ovviamente, anzi forse tecnicamente una buona scelta, ed anche in questo nuovo ruolo ottiene grandi risultati come il bronzo nell’Europeo 2011 e la medaglia d’oro nel Europeo del 2012. Ma le ingerenze non si limitano a questo. Poco dopo l’allenatrice di sempre della squadra russa femminile ( Olga Andrianova)  viene allontanata e al suo posto dalla scorsa stagione arriva un tecnico svizzero Thomas Lips  Campione del Mondo con la Nazionale Svizzera.

Purtroppo dopo l’estate la situazione precipita ed il tecnico svizzero annuncia di voler allontanare dalla squadra la Privivkova. Il coach Thomas Lips non si limita a dare la notizia ma motiva anche le sue ragioni. Per Lips la ragazza pare non sappia fare gruppo con il resto della squadra vivendo una sorta di solitudine che , a suo dire, porta ad un peggioramento nei rapporti. Il tecnico svizzero dichiara anche che questa sua scelta è stata condivisa con la Federazione di Russia. Ma la storia dell’esclusione non finisce qui.

Nelle ultime ore Liudmila Privivkova decide di dire la sua e dichiara che questa decisione per lei rimane incomprensibile, triste sgradevole, continua ad allenarsi da sola ma non riesce a comprendere perchè di questa decisione che gli toglie quel sogno di giocare una Olimpiadi in casa che è da sempre il sogno della sua vita. Non esita a dichiarare che si tratta di ” ragioni nascoste”.

Dopo questa intervista il Presidente della Federazione di Russia ( Dmitry Suiskov)  si affretta a rilasciare anche lui una intervista spiazzando tutti e dichiarando che nessuna scelta sulle atlete che andranno alle Olimpiadi è stata presa. Una decisione che verrà solo resa nota in dicembre. La Previvkova, a suo dire, non è fuori dalla squadra ma  in questo momento non era in buone condizioni fisiche per seguire la squadra in una lunga permanenza in Canada. Vedremo cosa accadrà. Ma è certo che se l’atleta fosse reinserita in squadra ad andarsene sarebbe il tecnico.


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